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comune. Cresce presso i laghetti e nelle zone umide, su suoli da argillosi a
fangosi periodicamente inondati, ricchi in basi e composti azotati, dal
livello del mare alla fascia montana inferiore. A livello di ecosistema,
svolge una funzione di consolidamento del terreno, limitando i danni in
caso di frane. Il legno non marcisce presto in terreni saturi di acqua. I rami
giovani, soprattutto di piante capitozzate, sono utilizzati come vimini per la
costruzione di ceste, sedie, ecc. La corteccia contiene acido salicilico,
componente essenziale dell'aspirina. Con le foglie si tingeva la lana di
giallo. Può vivere fino a 200 anni. Il nome generico, di antico uso, è di
origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome
specifico allude al fogliame di colore chiaro. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
35
Foglie a contorno chiaramente triangolare, romboidale o
pentagonale
36
35
Foglie a contorno ovale, rotondo o lanceolato
37
36
Foglie con denti acuti. Tronco con scorza bianca
Betula pendula Roth
La betulla è un albero eurosiberiano presente allo stato spontaneo in tutta
l'Italia continentale salvo che in Umbria, Puglia e Calabria, con optimum
nella fascia montana; è più frequente sulle Alpi che sugli Appennini. Nella
nostra regione è diffusa dall'alta pianura alle Alpi, ma più frequente in
montagna; in Carso appare con esemplari isolati in pochissime stazioni. È
una pianta eliofila pioniera di suoli acidi, ove riconquista pascoli
abbandonati. Il legno, elastico e tenero, è usato nella fabbricazione di
spazzole, zoccoli e lavori al tornio (oggetti casalinghi ed utensili), si presta
alla produzione di cellulosa ed è un ottimo combustibile. Dalla corteccia si
ricava un olio essenziale usato in profumeria e nella concia delle pelli
('cuoio di Russia'). Le foglie contengono un principio tintorio giallo. Nei
paesi nordici la linfa zuccherina è usata per produrre una bevanda alcolica
chiamata 'birra di betulla'. I rami, teneri e flessibili, servivano per produrre
ramazze e cerchi per botti. La specie è anche piantata per ornamento e a
scopo forestale. Il nome generico deriva dal gallico 'boulease' o dal celtico
'betul', entrambi nomi dati alle betulle; quello specifico allude alla
disposizione dei rami secondari, che hanno le estremità pendenti. Forma
biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
36
Foglie con denti ottusi. Tronco con scorza grigia
Populus nigra L.
Il pioppo nero è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in tutta Italia dal
livello del mare alla fascia montana inferiore; viene spesso confuso con
ibridi introdotti chiamati
Populus x canadensis
. È diffuso in tutta la nostra
regione sino ai fondovalle; in Carso è comune ma raramente abbondante.
Cresce in stazioni umide ma spesso anche in luoghi disturbati, su suoli da
ghiaioso-sabbiosi a limoso-argillosi. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da
carta; è impiegato inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e
truciolati. Il portamento maestoso lo rende adatto come pianta ornamentale.
La var.
italica
, il pioppo cipressino, è distinguibile per il portamento
slanciato e colonnare simile al cipresso. Il nome generico, di etimologia
incerta, era già in uso presso gli antichi Romani, quello specifico allude alla
corteccia più scura di quella di altre specie congeneri. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie a base troncata o cuoriforme
38
37
Foglie arrotondate od attenuate verso la base
41
38
Foglie a margine intero
Reynoutria japonica Houtt.
1...,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15 17,18,19,20,21,22