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espanso che le consolida. Il nome generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare dalla radice celtica
‘al lan’ (presso l’acqua) per l’ecologia di molte specie; il nome specifico si riferisce alla pelosità biancastra
della pagina inferiore delle foglie. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.
Amelanchier ovalis
Medik.
Il pero corvino è un arbusto a distribuzione mediterraneo-montana presente, con tre sottospecie, in
tutte le regioni d’Italia, salvo forse che in Puglia. Cresce pioniero in boschi molto aperti, caldi ed
aridi, nelle pinete e nelle boscaglie, nei prati incespugliati e sui ghiaioni, su calcare ma anche su
arenarie basiche, dal livello del mare alla fascia subalpina. I frutti sono commestibili anche se
piuttosto insipidi. Il nome generico è quello della pianta nel dialetto francese della Savoia, quello
specifico si riferisce alla forma delle foglie. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
Amorpha fruticosa
L.
L’indaco bastardo è un arbusto deciduo introdotto dal Nord America e oggi diffuso lungo fiumi e
torrenti dell’Europa meridionale. Appare come specie avventizia spesso invasiva in quasi tutte le
regioni d’Italia, salvo che in Sicilia. Cresce sui greti e negli alvei fluviali, dal livello del mare a 600
m circa; è tanto invasiva da colonizzare anche scarpate autostradali e percorsi di dotti industriali.
Essendo caratterizzata da un’alta capacità adattativa ed elevata competitività, mette a repentaglio
molte essenze autoctone. Il nome generico in greco significa ‘deforme’, in riferimento alla corolla
con un solo petalo; i fiori abbondanti di colore violetto le conferiscono il nome comune di ’indaco
bastardo’. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
Berberis vulgaris
L. subsp.
vulgaris
Il crespino è un arbusto deciduo diffuso dall’Europa Centrale all’Africa nordoccidentale e alla
regione Irano-Turanica, soprattutto in aree con clima continentale, ormai naturalizzato anche
nell’Europa settentrionale, comprese le Isole Britanniche e la Scandinavia meridionale e in Nord
America; la specie è presente in tutte le regioni d’Italia. Cresce su pendii aridi, in pinete e boschi
submediterranei degradati, dal livello del mare sino a circa 2000 m. È l’ospite intermedio della
ruggine del grano (
Puccinia graminis
), un fungo basidiomicete che dalle foglie di
Berberis
si
trasferisce al grano producendo danni enormi. Sembra che già nei primi anni del ’600 alcuni
agricoltori si accorsero della relazione tra la
Berberis
e la ruggine, ma furono derisi da chi usava i
frutti della
Berberis
per fare marmellate. La cosa fu chiarita scientificamente solo nel 1865: per il
gravissimo impatto della ruggine sul grano, la coltivazione della
Berberis
è proibita in diversi Paesi.
La pianta è sia velenosa che medicinale, per la presenza di berberina; i frutti seccati sono
comunemente commercializzati in Iran e regioni limitrofe per preparare piatti di riso. Il nome
generico, di antico uso, deriva forse dal sanscrito ‘varvarata’ (ruvidezza) per la spinosità della
pianta; il nome specifico deriva dal latino ‘vúlgus’ (volgo) e significa ‘comune, diffuso, frequente’.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Broussonetia papyrifera
(L.) Vent.
Il gelso da carta è un albero-arbusto deciduo di origine asiatico-orientale introdotto in Europa nella
metà del XVII secolo e oggi presente come specie avventizia in quasi tutte le regioni d’Italia.
Cresce in ambienti ruderali, compresi i muri, ma è anche un alberello ornamentale spesso piantato
lungo le strade, dal livello del mare a 600 m circa. A volte diviene dominante, forse per allelopatia,
assieme ad ailanto e robinia. Dalla corteccia si ricavano, per macerazione, fibre molto lunghe usate
in Giappone nella produzione di una carta pregiata, nota col nome di carta cinese o carta di seta, e in
Polinesia per produrre filati e tessuti. In Cina la pianta viene utilizzata in sostituzione del gelso per
l’allevamento dei bachi da seta. Il genere è dedicato al naturalista francese P. M. A. Broussonet
(1761-1807); il nome specifico fa riferimento all’utilizzo della pianta per la produzione di carta:
‘papyros’, infatti, è la pianta da cui gli antichi Egizi ricavavano la carta. Forma biologica: fanerofita
cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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