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Buddleja davidii
Franch.
La pianta delle farfalle è una specie di origine orientale (Cina Centrale e Giappone): fu scoperta in
Cina presso Ichang da Augustine Henry nel 1887 e spedita a San Pietroburgo; un altro botanico-
missionario in Cina, Jean-André Soulié, inviò i semi in Francia e
B. davidii
venne introdotta in
commercio come pianta ornamentale verso il 1890. Spesso transfuga in ambienti seminaturali, è
presente come avventizia in molte regioni d’Italia. Cresce nei greti dei fiumi, ma anche presso
ruderi e macerie purché ombreggiate, dal livello del mare a 800 m circa. È chiamata ‘pianta delle
farfalle’ in quanto queste sono particolarmente attratte dai fiori. Il genere è dedicato al botanico
inglese Adam Buddle (1662-1715); la specie è dedicata al missionario e naturalista francese Jean
Pierre Armand David (1826-1900), scopritore di molte piante orientali. Forma biologica: fanerofita
cespugliosa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.
Buxus sempervirens
L.
Il bosso è un arbusto originario dell’Europa e di alcune regioni dell’Africa settentrionale e dell’Asia
occidentale. Cresce spontaneo in molti boschi dell’Italia centro-settentrionale, dalle aree di pianura
a quelle collinari-montane fino a 600-800 metri. Tutta la pianta contiene un alcaloide tossico di
nome ciclobuxina. Il legno, di colore giallo, molto duro, elastico e compatto, si presta per lavori al
tornio e d’intarsio, per costruire stampi e piccoli strumenti. Il bosso si presta molto alla potatura
periodica, ed essendo sempreverde è spesso utilizzato per realizzare siepi sagomate; utilizzato nei
giardini degli antichi Romani in forme complesse e fantasiose, scolpite dalla cosiddetta
ars topiaria
,
si ritrova immancabilmente nei giardini monastici e nel classico giardino all’italiana dal
Rinascimento in poi. Il nome generico deriva dal greco ‘pykos’ (saldo), per la durezza del legno,
oppure dal greco ‘pyxis’ (vasetto), perché il legno era utilizzato per fabbricare piccoli contenitori
per farmaci (presso gli antichi Greci la pianta era chiamata ‘pyxos’); il nome specifico in latino
significa ‘sempreverde’. Forma biologica: nanofanerofita/ fanerofita cespugliosa (fanerofita
scaposa). Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Carpinus betulus
L.
Il carpino bianco è un albero deciduo a distribuzione europeo-continentale presente in tutte le
regioni dell’Italia settentrionale e peninsulare salvo che in Valle d’Aosta. Cresce in boschi maturi di
latifoglie decidue, su suoli argillosi profondi, molto freschi e umiferi, con optimum nella fascia
submediterranea. Il legname è di difficile lavorazione perché a fibre contorte, duro e tenace; viene
impiegato nella fabbricazione di arnesi sottoposti a sforzo (manici, ruote dentate, denti di rastrello,
ecc.). Il carbone, un tempo, era impiegato in modo speciale per preparare la ‘polvere da schioppo’.
Dalla corteccia si ricavano principi tintori usati per colorare in giallo e in bruno le sete, le lane ed il
cotone. Le foglie, sia fresche che secche, forniscono un buon foraggio per ovini e suini. La pianta
viene anche utilizzata a scopo ornamentale, soprattutto perché si presta alla formazione di dense
siepi. Il nome generico, già utilizzato dagli antichi Romani, potrebbe derivare dalla radice sanscrita
‘kar’ (duro) per la durezza del legno; il nome specifico si riferisce alle foglie vagamente simili a
quelle della betulla. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Catalpa bignonioides
Walter
L’albero dei sigari è una specie originaria delle regioni meridionali degli Stati Uniti. Fu introdotta in
Europa verso la metà del ’700 a scopo ornamentale, a volte naturalizzandosi in ambienti ruderali e
lungo le strade. In Italia viene spesso coltivata, ed è anche segnalata come avventizia in molte
regioni dell’Italia centro-settentrionale e in Sardegna, dal livello del mare a 600 m circa. È spesso
utilizzata in parchi, giardini ed alberature stradali per le grandi e vistose infiorescenze, la chioma
espansa e i caratteristici lunghi frutti, da cui il nome volgare ‘albero dei sigari’. Il nome generico è
quello con cui gli indiani d’America la designavano; il nome specifico allude alla somiglianza con
piante del genere
Bignonia
, a sua volta dedicato all’abate Jean-Paul Bignon (1662-1743). Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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