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dubbio: la pianta potrebbe essersi inselvatichita prima della diffusione dell’Impero Romano,
essendo coltivata anche dai Celti. Cresce in boschi e boscaglie termofili di latifoglie decidue, a volte
nelle siepi, su suoli argillosi per lo più calcarei, ricchi in composti azotati, con optimum nella fascia
submediterranea. Un tempo la coltivazione della specie per i frutti commestibili, le sorbe, era molto
diffusa; questi sono ricchi di vitamina C e sorbitolo, un alcool utilizzato come succedaneo dello
zucchero per i diabetici. Il nome generico, già in uso presso i Romani, potrebbe derivare da due
termini celtici che significano ‘aspro’ e ‘mela’; quello specifico si riferisce all’antica coltivazione
presso le case. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Sorbus torminalis
(L.) Crantz
Il sorbo baccarello, o ciavardello, è una specie dell’Europa meridionale presente in tutte le regioni
d’Italia salvo che in Valle d’Aosta. Cresce in boschi di latifoglie decidue piuttosto maturi, su suoli
limoso-argillosi, da neutri a subacidi, umiferi, con optimum nella fascia submediterranea. I frutti,
dal gusto acido (contengono acidi organici, soprattutto acido malico) e astringenti, un tempo
venivano usati per la cura delle coliche. Il legno, di ottima qualità, è ben lavorabile e lucidabile,
ricercato per la fabbricazione di strumenti musicali. Può vivere fino a 100 anni. Il nome generico,
già in uso presso i Romani, potrebbe derivare da due termini celtici che significano ‘aspro’ e ‘mela’.
I frutti sono commestibili soprattutto dopo le gelate ed erano usati già dai Romani contro i disturbi
intestinali, da cui il nome specifico (il termine ‘tormina’ in latino indica la colica). Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Taxodium distichum
(L.) Rich.
Il cipresso calvo è un albero originario delle zone paludose degli Stati Uniti presso il Golfo del
Messico. Fu introdotto in Europa nel XVII secolo e oggi viene utilizzato soprattutto a scopo
ornamentale in parchi cittadini (generalmente vicino a laghetti e corsi d’acqua, dove trova
condizioni più simili a quelle dell’ambiente originale). In Italia, oltre ad essere coltivato, dal livello
del mare a 300 m circa, è anche segnalato come specie avventizia in Lombardia e Trentino-Alto
Adige. Tra le poche conifere con foglie decidue, è un albero longevo che può raggiungere i 1000
anni di età. Il nome del genere si riferisce all’aspetto simile a quello del tasso (
Taxus baccata
), che
però è sempreverde, il nome specifico si riferisce alla disposizione delle foglie. Forma biologica:
fanerofita scaposa.
Taxus baccata
L.
Il tasso è un relitto dell’epoca Terziaria, ancor oggi diffuso allo stato spontaneo in tutte le regioni
d’Italia, ma solitamente raro in natura (è più frequente come pianta ornamentale in parchi e
giardini); solo in poche regioni esistono ancora boschi dominati dal tasso, per esempio in Sardegna,
ove mancando il faggio il tasso si associava con l’agrifoglio nelle foreste montane più umide. Tutta
la pianta, compresi i semi, è molto velenosa (salvo l’arillo carnoso che circonda il seme che ha
sapore dolce ed è commestibile) per la presenza dell’alcaloide tassina; da qui il nome volgare
‘albero della morte’. È un albero molto apprezzato dal punto di vista ornamentale, anche per la
costruzione di siepi, poiché sopporta bene le potature e resiste all’inquinamento. Ha legno duro,
pesante e omogeneo e può vivere fino a 2000 anni. Il nome generico deriva dal greco ‘taxos’, con
significato di arco, per il fatto che il legno si prestava alla fabbricazione di archi; il nome specifico
si riferisce agli arilli rossi simili a bacche. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
Thuja occidentalis
L.
La thuja occidentale è una pianta sempreverde originaria del Nord America. Introdotta in Europa a
scopo ornamentale, in Italia è frequentemente coltivata in parchi e giardini (esistono numerose
cultivar diverse per colorazione del fogliame e portamento generale), e talvolta diffusa allo stato
subspontaneo in Trentino-Alto Adige ed Umbria (non ritrovata in tempi recenti in Piemonte), dal
livello del mare agli 800 m circa. Il legno veniva utilizzato di frequente dagli indiani d’America per