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riferisce al colore rosso intenso che le foglie assumono in autunno. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Rhamnus cathartica
L.
Lo spinocervino è un arbusto deciduo a vasta distribuzione eurasiatico-sudeuropea presente in tutte
le regioni d’Italia salvo che in Sardegna. Cresce in boschi submesofili di latifoglie decidue e ai loro
margini, a volte negli aspetti più freschi delle siepi, su suoli argillosi e piuttosto umiferi, neutri,
piuttosto ricchi in basi, da freschi a subaridi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. La
pianta, soprattutto nei frutti, è velenosa e i frutti, come indica il nome specifico, venivano usati
quale drastico purgante. I frutti acerbi erano un tempo utilizzati per colorare le stoffe. Il nome
generico, già usato dagli antichi Greci per una pianta spinosa, è di etimologia incerta; il nome
specifico in latino significa ‘puro’, a indicare l’uso purificante-purgativo che ne veniva fatto in
passato. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
giugno.
Robinia pseudoacacia
L.
La robinia è un albero deciduo di origine nordamericana, introdotto a Parigi dal Canada nel 1601 e
poi diffusosi ampiamente in Europa con tendenza submediterraneo-continentale. In Italia è
comunissima in tutte le regioni. Cresce sempre in ambienti disturbati, sulle scarpate, lungo i margini
delle strade, in boschetti presso gli abitati e lungo le linee ferroviarie, spesso con il sambuco nero e
varie specie nitrofile ruderali, su suoli da freschi a subaridi, dal livello del mare alla fascia montana,
rarefacendosi progressivamente verso l’alto. È una pianta rustica e a rapido accrescimento, che
tende a soppiantare la vegetazione locale divenendo spesso invasiva. Viene anche usata a scopo
ornamentale per il fogliame e la vistosa fioritura; il legno, resistente alle intemperie, è utilizzato per
palerie e come combustibile; i semi, la scorza e le radici contengono sostanze tossiche. La robinia è
anche un’ottima pianta mellifera il cui miele (miele d’acacia) si mantiene fluido senza cristallizzare.
I fiori sono utilizzati in erboristeria e in alcune regioni italiane vengono mangiati fritti. Il genere è
dedicato a Jean Robin (1550-1629), erborista di re Enrico IV di Francia, nel cui giardino introdusse
il primo esemplare d’Europa (ancora visibile al Jardin des Plantes di Parigi); il nome specifico
significa ‘falsa acacia’, nome che a sua volta deriva dal greco ‘akis’ (spina). Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Rosa canina
L.
La rosa canina appartiene a un gruppo polimorfo di difficile identificazione, diffuso in Eurasia e
Africa settentrionale e presente in tutte le regioni d’Italia. Cresce in arbusteti, boscaglie aperte,
siepi, pascoli e campi abbandonati, dal livello del mare alla fascia montana. I falsi frutti, molto
ricchi di vitamina C, sono usati per la preparazione di marmellate, anche se contengono peli irritanti
che ne giustificano certi nomi volgari. Il nome generico deriva dal latino ‘rosa’, dal greco ‘rodon’,
con identico significato; il nome specifico forse si riferisce all’antico uso della radice come rimedio
contro la rabbia. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Rosa sempervirens
L.
La rosa sempreverde è una specie a distribuzione mediterranea presente in tutte le regioni d’Italia
salvo che in Piemonte, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. Cresce nella macchia mediterranea e
negli aspetti più caldi dei boschi caducifogli e relativi mantelli, sia su calcare che su marne ricche in
basi, su suoli argillosi abbastanza profondi, aridi d’estate, al di sotto della fascia montana inferiore,
con optimum nella fascia mediterranea. I falsi frutti, ricchi di vitamina C, possono venir usati per la
preparazione di marmellate. Il nome generico deriva dal latino ‘rosa’, dal greco ‘rodon’, con
identico significato; il nome specifico si riferisce alle foglie sempreverdi. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.