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quando Napoleone bloccò l'importazione delle spezie e si verificò una
penuria di cacao). L'alta capacità pollonifera ha favorito la coltivazione
come pianta ornamentale e da frutto. Il legno, ottimo combustibile, è
utilizzato anche per palerie. Il nome generico deriva dal greco 'koris'
(elmo), e allude alla forma dell'involucro erbaceo che ricopre la nocciola; il
nome specifico deriva da Avella, un centro campano nella provincia di
Avellino, noto fin dai tempi dei Romani per la produzione di nocciole.
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie con picciolo più lungo di 2 cm
Tilia platyphyllos Scop. s.l.
Il tiglio nostrano è un albero sudeuropeo-subatlantico presente allo stato
spontaneo in tutte le regioni d'Italia, salvo che in Sardegna, sino alla fascia
montana. Nella nostra regione è diffuso, ma con ampie lacune. Cresce nei
boschi freschi di latifoglie decidue su suoli argillosi profondi, piuttosto
ricchi in basi e composti azotati. I fiori e le brattee sono usati in erboristeria
per la preparazione di tisane calmanti ed emollienti Il legno è usato per
lavori di falegnameria e tornitura. I Romani utilizzavano la corteccia,
tagliata in strisce, seccata e successivamente macerata, per ricavarne delle
fibre usate nella fabbricazione di corde, tessuti e nella preparazione delle
'vincula tiliae', bende per fasciare le ferite. È un albero longevo che può
vivere fino a 1500 anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani,
deriva dal greco 'ptilon' (ala), in riferimento alla brattea del peduncolo
fruttifero che funge da ala durante la disseminazione facilitata dal vento; il
nome specifico deriva dal greco 'platys' (largo) e 'phyllon' (foglia). Forma
biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
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Margine della foglia intero e finemente peloso (guardare la foglia in controluce!)
Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica
Il faggio è un albero europeo che domina le foreste della fascia montana
dalle Alpi alla Sicilia (in Sardegna è presente solo nei rimboschimenti
artificiali). È sopravvissuto alle glaciazioni sulle montagne dell'Europa
meridionale, e successivamente si è esteso verso nord sino alla Scandinavia
meridionale. Nella nostra regione è diffuso dai primi rilievi alla fascia
subalpina delle Alpi; in Carso è spontaneo solo in pochi siti, tra cui Nasirec
in Slovenia, altrove è stato piantato ma senza prospettive di rinnovamento;
ove è spontaneo appare isolato in boschi freschi ed ombrosi di dolina.
Cresce su suoli profondi, freschi, ben drenati. La specie ha grande
importanza forestale ed economica per il legname duro e di colore roseo,
che si lavora facilmente ed è impiegato per fabbricare mobili, traversine
ferroviarie, lavori da intaglio e per produrre cellulosa. Il legno ed il carbone
sono ottimi combustibili, tanto che in passato il mestiere del 'carbonaio' era
molto diffuso sulle montagne appenniniche. I semi (faggiole) venivano un
tempo utilizzati sia per l'alimentazione umana che degli animali domestici,
soprattutto maiali, ma sono debolmente tossici per saponine ed acido
ossalico. Il faggio viene spesso utilizzato anche come pianta ornamentale
nei parchi. Può vivere più di 300 anni. Il nome generico è quello che
utilizzavano già gli antichi Romani; il nome specifico, dal latino 'sylva'
(selva), allude all'habitat boschivo e si riferisce al suo ruolo dominante
nelle foreste di montagna. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio.
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Margine della foglia dentato o dentellato
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Foglie con nervature formanti una rete
Salix caprea L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia, salvo che in Sardegna, dal livello
del mare alla fascia montana. Nella nostra regione è diffusa dalla pianura
alla fascia subalpina; in Carso è sparsa e rara. Cresce negli orli di boschi e
cespuglieti, ma anche nelle cave ed in altri ambienti disturbati, su suoli
argillosi freschi e neutri, ricchi in composti azotati. Come tutti i salici, la
scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per
molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Specie molto rustica, può
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