5
1
Foglie a forma di ago, almeno 8 volte più lunghe che larghe
2
1
Foglie non a forma di ago, meno di 5 volte più lunghe che
larghe
5
2
Foglie piatte, con due strisce chiare di sotto
Abies alba Mill.
L'abete bianco fa parte di un complesso di specie poco differenziate
separate nelle aree montuose attorno al Mediterraneo, ove la pianta
ancestrale si era rifugiata nell'era glaciale. Oggi è presente allo stato
spontaneo in tutta l'Italia continentale, con optimum nella fascia montana,
associandosi solitamente al faggio nelle situazioni più fresche ed umide.
Allo stato spontaneo la distribuzione regionale è estesa a tutte le aree
montuose del Friuli. Albero che può raggiungere anche i 60 m, è uno dei
più alti in Europa; gli esemplari più alti sembrano trovarsi in Italia. Il legno,
di colore chiaro e con poca resina, è leggero, tenero ed elastico e si presta
per la costruzione di travi, mobili, lavori di carpenteria, imballaggi e
pannelli. In passato i tronchi colonnari erano usati per le alberature navali.
Oggi il legno si usa nella produzione di pasta da cellulosa. L'abete bianco
(Tannenbaum) è il vero 'albero di Natale' per i Tedeschi, anche se oggi si
utilizza più spesso l'abete rosso (
Picea abies
), che i Tedeschi chiamo
'Fichte'. Il nome generico era già in uso presso i Romani e forse deriva dal
greco 'abios' (longevo), oppure dal latino 'abire' (andarsene), forse in
riferimento alla grande altezza; il nome specifico deriva dal latino 'albus'
(bianco), e allude alle due linee stomatiche bianche sulla pagina inferiore
della foglia o al colore della scorza, più chiara di quella dell'abete rosso.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
2
Foglie non piatte, senza strisce chiare
3
3
Foglie solitarie, sparse tutt'attorno ai rami
Picea abies (L.) H. Karst.
L'abete rosso è una specie eurosiberiana che in Italia è comune ed
abbondante sulle Alpi al di sopra della fascia montana superiore ove
domina la fascia oroboreale, con optimum sulle catene interne a clima più
continentale, raggiungendo allo stato spontaneo l'Appennino settentrionale.
La distribuzione regionale, allo stato spontaneo, si estende su tutte le aree
montuose del Friuli, ma l'albero è spesso usato per rimboschimenti e
frequentemente coltivato a scopo ornamentale in tutto il territorio. Dalla
corteccia si ricava tannino e dalla resina la 'Resina di Borgogna' e la
'Trementina di Strasburgo'. Il legno è di colore chiaro, poco pesante e
tenero, facilmente lavorabile e perciò largamente impiegato nella
costruzione di mobilio non di pregio. Il legno ha anche un forte potere
calorifico dato dalla resina, maggiore di quello di molte latifoglie. Il nome
generico deriva dal latino 'pix' (resina o pece), sostanza prodotta in gran
quantità da questi alberi. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
3
Foglie riunite alla base in fascetti di 2, oppure addensate su
brevi rametti
4
4
Foglie più lunghe di 3 cm, riunite alla base in gruppi di 2, sempreverdi
Pinus mugo Turra subsp. mugo
Il pino mugo è una pianta delle montagne eurasiatiche molto diffusa sulle
Alpi e presente anche sull'Appennino centrale. La distribuzione regionale si
estende a tutte le aree montuose del Friuli e la pianta è spesso coltivata a
scopo ornamentale anche in pianura. Cresce sui pendii franosi, su suoli
sassosi parzialmente consolidati, di solito su substrati calcarei; ha
l'optimum presso la fascia subalpina, ma lungo i ghiaioni può scendere
anche molto più in basso. Dalle gemme, che sulle Alpi sono usate per
aromatizzare la grappa, si estrae un olio balsamico utilizzato negli stati di
raffreddamento. Il nome generico è quello usato dai Romani per indicare il
pino mediterraneo, e deriva dal latino 'pix, picis' (pece, resina, essudato
della pianta), da 'pic' (pungere) o 'pi' (stillare), oppure dal celtico 'pen'
(testa) per la forma della chioma degli alberi. Forma biologica: fanerofita
reptante. Periodo di fioritura: maggio-luglio.