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con gli escrementi, come è stato osservato in un'oasi naturalistica laziale. Un grande appassionato della palma nana fu
l'architetto Giuseppe Valadier (1762-1839) che fece trapiantare alcuni esemplari provenienti dal promontorio del
Circeo lungo la passeggiata del Pincio a Roma. Il nome generico deriva dal greco 'khamai' (piccolo) e 'rhops' (arbusto,
cespuglio), alludendo alle piccole dimensioni della pianta negli ambienti naturali; il nome specifico ha lo stesso
significato. Forma biologica: fanerofita scaposa/ nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Clematis vitalba
L.
La vitalba è una liana a distribuzione europea presente in tutte le regioni
d'Italia, dal livello del mare sino alle faggete termofile montane. A Roma
è presente ovunque allo stato spontaneo, come a Villa Torlonia, e con il
rovo ricopre spesso i muretti, a volte assieme all'edera. Ha la capacità di
aggrapparsi e arrampicarsi su alberi e arbusti, spesso danneggiandoli per
l'abbondante sviluppo fogliare. La pianta è tossica in tutte le sue parti per
la presenza di protoanemonina. In passato veniva chiamata 'erba dei
cenciosi' in quanto i mendicanti erano soliti procurarsi irritazioni ed
ulcerazioni con le sue foglie per impietosire i passanti. In certe regioni
d'Italia (ad es. in Friuli) i rami legnosi venivano usati dai ragazzi come
succedaneo delle sigarette, uso da sconsigliare assolutamente a causa
della loro tossicità. Il nome generico deriva dal greco 'klematis',
diminutivo di 'klêma' (tralcio di vite), in riferimento al portamento della pianta; il nome specifico deriva dal latino
'vitis alba' (vite bianca), per il colore dei fiori. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
Cornus sanguinea
L. s.l.
Il corniolo sanguinello è una specie a distribuzione estesa dall'Europa
meridionale al Mar Nero, presente, con tre sottospecie, in tutte le regioni
d'Italia. Cresce nei boschi termofili a carpino nero e roverella, nei loro
mantelli e nelle siepi dal livello del mare alla fascia montana inferiore,
con optimum al di sopra della fascia mediterranea. In passato i semi
macinati fornivano un olio combustibile per le lampade, dalla corteccia si
estraeva una tintura brunastra per tingere tessuti. Il nome generico deriva
dalla radice indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus'
(corno), e allude alla durezza del legno; il nome specifico allude al colore
rossastro dei giovani rami e delle foglie in autunno. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: (aprile) maggio-giugno.
Corylus avellana
L.
Il nocciolo è un arbusto deciduo europeo con tendenza subatlantico-
submediterranea presente in tutte le regioni d'Italia. Cresce nelle radure e
nei mantelli di boschi di latifoglie decidue, su suoli limoso-argillosi
profondi, freschi, umiferi, ricchi in basi e composti azotati, dalla fascia
submediterranea a quella montana. Le qualità alimentari della nocciola
sono note fin dall'antichità: sono un alimento energetico di grande valore
e una preziosa fonte di vitamine e minerali. L'industria dolciaria utilizza
la farina di nocciole per la produzione di nocciolati, torroni e pasta di
gianduia (creata quando Napoleone bloccò l'importazione delle spezie e
si verificò una penuria di cacao). L'alta capacità pollonifera ha favorito la
coltivazione del nocciolo come pianta ornamentale e da frutto. Il legno,
ottimo combustibile, è utilizzato anche per palerie. Il nome generico
deriva dal greco 'koris' (elmo), e si riferisce alla forma dell'involucro erbaceo che ricopre la nocciola; il nome
specifico deriva da Avella, un centro campano nella provincia di Avellino, noto sin dai tempi dei Romani per la
produzione di nocciole. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Cotoneaster salicifolius
Franch.
Il genere
Cotoneaster
include numerosissime specie provenienti da diverse aree dell'emisfero settentrionale. Molte di
esse sono state soggette ad ibridazione con la creazione di svariate cultivar oggi ampiamente diffuse in parchi e
giardini. In Italia esistono alcune specie spontanee di
Cotoneaster
, ma quelle presenti in parchi e giardini derivano da
specie quasi sempre importate in Europa per uso ornamentale. Il cotognastro salicifoglio è una pianta originaria
dell'Asia orientale (Cina occidentale). È un arbusto molto apprezzato per uso ornamentale, grazie soprattutto al fatto
che da noi rimane verde tutto l'anno; ne esistono numerosissime cultivar che differiscono soprattutto per il
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