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per oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura, come parti di attrezzi agricoli, pezzi per torchi, presse e
imbarcazioni, ecc. La scorza, ricca in tannini, è usata per la concia delle pelli. Le ghiande sono impiegate
nell'alimentazione dei maiali; un tempo venivano usate anche dall'uomo, torrefatte, come surrogato del caffè.
Sopporta molto bene la siccità e si può considerare un ottimo elemento per le alberature stradali. Nelle ville storiche è
spesso fatta crescere sotto forma di tunnel, il cosiddetto 'Cocchio'. La specie ha una grande capacità di emettere nuovi
getti laterali anche dal ceppo restante dopo l'abbattimento della pianta o da una pianta completamente distrutta da un
incendio. Il nome generico, già in uso presso gli antichi, sembra ricollegarsi alla radice indoeuropea che il latino
condivide con le parole celtiche 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza', ma anche con analoghi
termini greci riferiti alla rudezza del legno delle piante appartenenti a questo genere; il nome specifico, che forse
deriva da una radice celtica che significa 'punta', è quello dato dai Romani all'agrifoglio, per la frequente presenza
anche nel leccio di foglie subspinose. Forma biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespugliosa). Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
Quercus robur
L. subsp.
robur
La farnia è un albero dell'Europa centro-meridionale presente in tutte le
regioni dell'Italia continentale. Cresce in boschi planiziali, su terreni
profondi e molto freschi, con optimum nella fascia submediterranea.
Viene coltivata per rimboschimenti e per il legname pregiato utilizzato
per travi, costruzioni navali, mobili, scale, parquet, etc. Con il termine
'rovere di Slavonia', il legno di farnia è utilizzato per costruire doghe
delle botti destinate all'invecchiamento di vini pregiati e cognac. Un
tempo le ghiande erano largamente usate per l'alimentazione dei maiali.
È una pianta a crescita lenta ma molto longeva; si conoscono esemplari
di circa 1000 anni. Il nome generico, già in uso presso gli antichi, sembra
ricollegarsi alla radice indoeuropea che il latino condivide con le parole
celtiche 'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza', ma anche con analoghi termini greci riferiti alla
rudezza del legno delle piante appartenenti a questo genere; quello specifico è un termine latino che significa 'duro',
'resistente', 'robusto'. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Rhamnus alaternus
L. subsp.
alaternus
Il legno-puzzo, o alaterno, è un arbusto mediterraneo diffuso in quasi
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta (avventizio in Trentino-
Alto Adige e Friuli Venezia Giulia). Cresce nella macchia sempreverde
termofila e nelle garighe delle regioni a clima mediterraneo, dal livello
del mare a 700 m circa. Il legno molto duro, di colore giallo-brunastro e
dal caratteristico odore sgradevole che emana appena tagliato (da cui il
nome comune di legno puzzo), viene utilizzato per lavori di tornitura o
ebanisteria. Nell'industria dei coloranti viene utilizzato per l'estrazione
dei pigmenti noti come verde di vescica. Anticamente si utilizzava per
tingere di giallo i tessuti. Il nome generico, già usato dagli antichi, è di
etimologia incerta. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di
fioritura: febbraio-aprile.
Robinia pseudoacacia
L.
La robinia è un albero di origine nordamericana, introdotto a Parigi dal
Canada nel 1601 e poi diffusosi ampiamente in Europa con tendenza
submediterraneo-continentale. In Italia è comunissima in tutte le regioni.
Cresce sempre in ambienti disturbati come scarpate, margini stradali,
boschetti presso gli abitati e le linee ferroviarie, su suoli da freschi a
subaridi, con il sambuco nero e varie specie nitrofile ruderali, dal livello
del mare alla fascia montana. È una pianta rustica e a rapido
accrescimento, che tende a soppiantare la vegetazione locale divenendo
spesso invasiva. Viene spesso usata a scopo ornamentale per il fogliame
e la fioritura, ma a Villa Torlonia appare come specie spontanea a
carattere piuttosto invasivo; il legno, resistente alle intemperie, è
utilizzato per palerie e come combustibile; i semi, la scorza e le radici contengono sostanze tossiche. La robinia è
anche un'ottima pianta mellifera il cui miele (miele d'acacia) si mantiene fluido senza cristallizzare. I fiori sono
utilizzati in erboristeria e in alcune regioni italiane vengono mangiati fritti. Il genere è dedicato a Jean Robin (1550-
1629), erborista di re Enrico IV di Francia, nel cui giardino introdusse il primo esemplare d'Europa; il nome specifico
significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.