23
con il sanscrito 'daru' (albero), è quello utilizzato dagli antichi Romani; il
nome specifico si riferisce all'uso celebrativo della pianta. Forma
biologica: fanerofita cespugliosa (fanerofita scaposa). Periodo di
fioritura: marzo-aprile.
Olea europaea
L.
L'olivo è l'albero mediterraneo per eccellenza; originario delle regioni
mediterranee e dell'Asia minore, è stato utilizzato e diffuso fin
dall'antichità per l'estrazione dell'olio e per l'impiego diretto dei frutti
nell'alimentazione. In Italia è spontaneo o coltivato in tutta l'area
mediterranea, dal livello del mare ai 900 m circa. L'olivo coltivato ha
portamento arboreo, ed è derivato dall'oleastro, la forma spontanea, che si
distingue per i rami giovani duri e spinescenti, i frutti più piccoli, le
foglie più piccole e ovali ed il portamento arbustivo. Il legno dell'olivo è
molto pregiato, durissimo, a grana forte, di colore giallo-bruno, si presta
per lavori al tornio e d'incisione. L'olivo è anche una bellissima pianta
ornamentale il cui utilizzo come tale si è diffuso negli ultimi anni in gran
parte della Pianura Padana, favorito dalla concomitanza di inverni
abbastanza miti. Il nome generico è quello utilizzato dai Romani, e deriva dal greco 'elaia'; il nome specifico fa
riferimento all'areale tipicamente mediterraneo. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo
di fioritura: aprile-giugno.
Phoenix reclinata
Jacq.
La palma da datteri del Senegal è endemica dell'Africa tropicale, del
Madagascar e delle Isole Comore, ove cresce dal livello del mare sino
alle foreste pluviali montane. Da noi viene a volte coltivata a scopo
ornamentale in parchi e giardini di aree a clima mite, come a Villa
Torlonia, ove è presente con un solo esemplare. I frutti sono
commestibili, così come la parte centrale del fusto. Nella provincia di
KwaZulu-Natal e nel Delta dell'Okavango, in Botswana, la linfa viene
sfruttata poco prima della fioritura per produrre il vino di palma. Le fibre
delle giovani foglie non ancora aperte vengono usate per la realizzazione
di tappeti, kilt e scope. Le radici, che contengono tannino, possono essere
utilizzate per produrre un colorante marrone; esse inoltre producono una
gomma edule. Il nome generico, gia citato da Teofrasto, significa 'fenicio'
perché sarebbero stati proprio i Fenici a far conoscere la palma da dattero ai Greci; il nome specifico allude alle foglie
fortemente ripiegate verso il basso. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Phyllostachys
sp.
La maggior parte delle specie di bambù sono originarie dell'Asia e
dell'America, ove crescono ad altitudini variabili, dal livello del mare
sino ai 3000 m sull'Himalaya; alcune specie sono spontanee in Africa (in
particolare nell'Africa sub-sahariana e in Madagascar) e in Oceania,
mentre non esistono bambù spontanei in Europa. A scopo ornamentale
sono state introdotte in Italia numerose specie, oggi suddivise in diversi
generi dall'intricata tassonomia come
Arundinaria
,
Bambusa
e
Phyllostachys
, alcune delle quali si sono ben adattate al nostro clima.
Molti bambù sono popolari come piante da giardino, ma necessitano di
cure per contenere il loro comportamento invasivo: si propagano
principalmente attraverso le radici e/o rizomi, i quali possono lanciare
nuovi culmi che spuntano in superficie e che invadono spesso superfici assai vaste. Le diverse specie hanno
numerosissimi usi nei paesi d'origine, e anche da noi i bambù vengono spesso utilizzati per la costruzione di
staccionate o canne da pesca. Forma biologica: fanerofita scaposa.