15
34
Foglie composte (divise in foglioline ben separate tra loro)
35
34
Foglie non composte
41
35
Piante con rami spinosi o spine sul margine delle foglie
36
35
Piante non spinose
39
36
Spine limitate al margine delle foglie
Mahonia aquifolium (Pursh) Nutt.
La maonia origina dalle regioni montuose occidentali dell'America
settentrionale; diffusa in Europa a scopo ornamentale in numerose varietà,
tende a spontaneizzarsi nelle siepi e nei parchi senza diventare invasiva. Ne
è documentata la presenza in Italia dal 1835; è segnalata come avventizia in
molte regioni dell'Italia continentale (con ampie lacune soprattutto lungo il
versante tirrenico e nel Meridione). Il nome generico è dedicato
all'orticultore americano B. Mc Mahon, vissuto a cavallo tra il XVIII e il
XIX secolo; il nome specifico deriva dal latino 'acrifolium', parola
composta da 'acer' (acuto) e 'folium' (foglia). Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
36
Spine limitate ai rami e ai fusti
37
37
Foglie trifogliate o palmate Frutto a mora
Rubus ulmifolius Schott s.latiss.
I rovi costituiscono un gruppo difficilissimo di specie di origine apomittica
ed ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia. Questa è una
specie mediterraneo-atlantica presente in tutta Italia al di sotto della fascia
montana superiore. Cresce nelle boscaglie rade, nelle pinete a pino nero,
negli orli dei boschi e sui muretti a secco, formando spesso intrichi
impenetrabili nell'ultimo stadio della degradazione forestale, sia su calcare
che su substrati arenacei, su suoli ricchi in composti azotati, da freschi a
subaridi. I frutti sono commestibili. Il nome generico, di antico uso,
potrebbe derivare dal latino 'ruber' (rosso) per il colore rosso dei frutti di
alcune specie dello stesso genere (come il lampone); il nome specifico
allude alle foglioline un po' asimmetriche simili alle foglie dell'olmo.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
37
Foglie pennate. Frutto diverso da una mora
38
38
Foglioline a margine intero. Fiori a simmetria bilaterale. Frutto un legume
Robinia pseudoacacia L.
Specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal Canada nel 1601 e
poi diffusasi ampiamente con tendenza submediterraneo-continentale. In
Italia è comunissima dal livello del mare alla fascia montana inferiore.
Cresce sempre in ambienti disturbati come scarpate, margini stradali,
boschetti presso gli abitati e le linee ferroviarie, su suoli argillosi da freschi
a subaridi, con il sambuco nero e varie specie nitrofile ruderali. È una
pianta molto rustica e a rapido accrescimento, e tende a soppiantare la
vegetazione locale (pianta invasiva). Viene frequentemente usata a scopo
ornamentale soprattutto per il fogliame e la fioritura; spesso viene utilizzata
allo stato arbustivo per rimboschimento e per contenere argini e scarpate.
Può vivere fino a 500 anni. Fornisce un legno molto resistente alle
intemperie, utilizzato per palerie e come combustibile. I semi, la scorza e le
radici contengono sostanze tossiche; tuttavia le api ne bottinano i fiori e
producono miele di ottima qualità (miele d'acacia), che si mantiene fluido
senza cristallizzare. I fiori, ricchi di glicosidi flavonoidici (robinoside), olio
essenziale e glicosidi cardiotonici, sono utilizzati in erboristeria ed in
alcune regioni italiane vengono mangiati fritti. Il genere è dedicato a Jean
Robin (1550-1629), erborista di re Enrico IV di Francia, nel cui giardino
introdusse il primo esemplare d'Europa nel 1601; il nome specifico
significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.