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Piante senza spine. Fiori di altro colore
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52
Foglie a contorno triangolare o più o meno romboidale
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Foglie a contorno non triangolare né romboidale
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53
Foglie parallelinervie, a forma di ventaglio (più larghe all'apice)
Ginkgo biloba L.
Il ginkgo è un fossile vivente ed unica specie ancora sopravvissuta della
famiglia
Ginkgoaceae
ma anche dell'intero ordine Ginkgoales e della
divisione delle Ginkgophyta. La pianta, originaria della Cina, viene
chiamata volgarmente anche ginko, ginco e albero di capelvenere. In Cina
sono stati rinvenuti fossili che risalgono all'era mesozoica. La pianta è stata
ritenuta estinta per secoli ma, recentemente, ne sono state scoperte almeno
due stazioni relitte nella provincia dello Zhejiang nella Cina orientale. Non
tutti i botanici concordano però sul fatto che queste stazioni siano davvero
spontanee, perché il ginkgo è stato estesamente coltivato per millenni dai
monaci cinesi. In Italia viene spesso coltivato come pianta ornamentale nei
parchi, senza tendenza ad inselvatichire, dal livello del mare ai 600 m circa.
Il nome del genere
Ginkgo
deriverebbe dal cinese 'yin' (argento) e 'xìng'
(albicocca), che per un'errata trascrizione della forma giapponese 'ginkyō'
da parte del botanico tedesco Engelbert Kaempfer ha mutato la lettera y in
g; il nome della specie deriva invece dal latino 'bis' e 'lobus' con riferimento
alla divisione in due lobi delle foglie. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: luglio-agosto.
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Foglie non parallelinervie, più larghe al centro o verso la base
Populus nigra L.
Il pioppo nero è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in tutta Italia dal
livello del mare alla fascia montana inferiore; viene spesso confuso con
ibridi introdotti chiamati
Populus x canadensis
. Cresce in stazioni umide
ma spesso anche in luoghi disturbati, su suoli da ghiaioso-sabbiosi a
limoso-argillosi. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da carta; è impiegato
inoltre nella fabbricazione di fiammiferi, compensati e truciolati. Il
portamento maestoso lo rende adatto come pianta ornamentale. La var.
italica
, il pioppo cipressino, è distinguibile per il portamento slanciato e
colonnare simile al cipresso. Il nome generico, di etimologia incerta, era
già in uso presso gli antichi Romani, quello specifico allude alla corteccia
più scura di quella di altre specie congeneri. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie a base fortemente asimmetrica e mai cuoriforme
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54
Foglie a base simmetrica, oppure asimmetrica ma
fortemente cuoriforme
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Base delle foglie con 3 nervi principali divergenti. Frutto carnoso
Celtis australis L. subsp. australis
Il bagolaro è un albero submediterraneo, originario dell'Europa
meridionale, Asia occidentale ed Africa settentrionale, di antica
introduzione ai limiti settentrionali dell'areale, oggi coltivato un po'
ovunque nei viali e nel verde urbano, ma presente in tutta Italia anche allo
stato subspontaneo in siepi e boschetti presso gli abitati al di sotto della
fascia montana. È una specie frugale che si presta bene all'utilizzo per il
rimboschimento di pendii aridi; il fogliame è un ottimo foraggio ed è una
pianta mellifera. È ampiamente utilizzato nei parchi cittadini e nelle
alberature stradali per la rusticità, la resistenza all'inquinamento e la
longevità, anche se il forte e superficiale apparato radicale tende a rompere
i marciapiedi ed il manto stradale. Il legno, chiaro, molto resistente ed
elastico, è impiegato in falegnameria, per lavori al tornio ed è un ottimo
combustibile. In alcune aree del Mediterraneo con i noccioli delle drupe si
costruivano rosari, da cui il nome locale di 'albero dei rosari'. Altro nome
con cui è noto è 'spaccasassi', perché ha un apparato radicale molto forte
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