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alla sua robustezza ed adattabilità alle potature frequenti. Tende raramente
a spontaneizzarsi senza però diventare invasivo; è segnalato come specie
avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta e Friuli
Venezia Giulia) e Abruzzo (non ritrovato in tempi recenti in Campania),
dal livello del mare ai 300 m circa. Tutte le parti della pianta contengono
elevate quantità di glicosidi cianogenetici ad azione tossica. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alle foglie che richiamano quelle dell'alloro e ai frutti che
richiamano le ciliegie. Forma biologica: fanerofita scaposa/fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie verdi di sopra, grigio-pelose di sotto
Salix alba L.
Il salice bianco è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in tutta Italia
dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Cresce presso i laghetti e
nelle zone umide, su suoli da argillosi a fangosi periodicamente inondati,
ricchi in basi e composti azotati. A livello di ecosistema, svolge una
funzione di consolidamento del terreno, limitando i danni in caso di frane.
Il legno non marcisce presto in terreni saturi di acqua. I rami giovani,
soprattutto di piante capitozzate, sono utilizzati come vimini per la
costruzione di ceste, sedie, ecc. La corteccia contiene acido salicilico,
componente essenziale dell'aspirina. Con le foglie si tingeva la lana di
giallo. Può vivere fino a 200 anni. Il nome generico, di antico uso, è di
origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome
specifico allude al fogliame di colore chiaro. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
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Foglie con pelosità e colore non molto diversi sulle due
facce
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Base della foglia a forma di cuneo e con margine intero
Spiraea spp.
Genere eurasiatico di piante generalmente arbustive con la maggiore
diversità in Asia centro-orientale. Molte specie e cultivar sono utilizzate da
noi in parchi e giardini a scopo ornamentale. Il nome 'aspirina' deriva dal
genere
Spiraea
, in cui nel XIX secolo era inclusa anche
Filipendula
ulmaria
(
Spiraea ulmaria
). L'acido salicilico fu scoperto nel 1839 nei fiori
di questa pianta, per cui fu chiamato 'acido spirico'; nel 1859 il chimico
tedesco Hoffmann acetilò l'acido salicilico, ottenendo l'acido acetilsalicilico
o acido acetilspirico, da cui la ditta farmaceutica Bayer coniò il termine
'aspirina'. Il nome generico deriva dal greco 'spéira' (fune), perché i fusti, a
volte contorti, possono ricordare una sottile corda. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie dentate tutt'attorno
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Fiori senza petali. Frutto secco
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Fiori con petali. Frutto carnoso
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Foglie fortemente pelose
Salix cinerea L.
Specie eurasiatica presente in tutta Italia, salvo che in Sicilia, dal livello del
mare ai 1000 m circa. Forma spesso popolamenti quasi puri in arbusteti
pionieri ai margini di fossi, stagni, laghi e corsi d'acqua, su suoli da
sabbiosi ad argillosi con umidità stagnante, da neutri ad acidi. Come tutti i
salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende
tossici per molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome
generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis'
(presso l'acqua); il nome specifico allude alla pelosità cenerina della foglie.
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.