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Pianta spinosa
Smilax aspera L.
La salsapariglia è una liana mediterranea con affinità subtropicali presente
in tutte le regioni d'Italia salvo che in Piemonte, Valle d'Aosta e Trentino-
Alto Adige, ma più comune al sud. La distribuzione regionale è ristretta
alla macchia mediterranea costiera del Carso triestino, con pochissime
stazioni anche presso le foci del Tagliamento. È uno dei più tipici
componenti della macchia mediterranea sempreverde, ove forma spesso
degli intrichi impenetrabili. Il rizoma contiene diversi principi attivi; i getti
giovani vengono spesso consumati, previa cottura, come asparagi; le
bacche sono tossiche. Il nome generico, che presso i Greci designava piante
molto diverse, nella letteratura latina è stato usato per designare piante
lianose munite di spine; il nome specifico in latino significa 'ruvido, scabro,
pungente' alludendo alla spinosità della pianta. Forma biologica: geofita
rizomatosa/fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: settembre-novembre.
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Pianta non spinosa
Hedera helix L. s.l.
L'edera è una specie mediterraneo-atlantica comune in tutta Italia dal
livello del mare sino alle faggete termofile della fascia montana inferiore.
Nella nostra regione, Carso incluso, è ampiamente diffusa e comune.
Cresce in boschi e siepi, su muri, rocce ed alberi, di cui raggiunge la
chioma in siti umidi, formando intrichi con
Clematis vitalba
ed altre liane.
Mostra marcata eterofillia, cioè la forma delle foglie dei rami vegetativi è
molto diversa da quella delle foglie dei rami fioriferi. È comunemente
coltivata come pianta ornamentale, come tappezzante di terreni molto
ombreggiati e per ricoprire muri o pergolati. Ne esistono numerosissimi
ibridi e cultivar che differiscono per la forma, dimensioni e colore delle
foglie (frequenti sono quelli a foglie variegate). Sia i Greci che i Romani
consideravano l'edera un simbolo di forza vitale; questo per la sua longevità
e perché si tratta di una pianta sempreverde. I fiori, ricchi di nettare, sono
visitati da molte specie di insetti (es. api). La pianta è tossica (saponine
triterpeniche ed alcaloidi) se ingerita ed il contatto con le foglie può
originare reazioni fotoallergiche. Il nome generico è assonante con
'hadaéreo' (io aderisco); quello specifico in greco significa
'attorcigliamento', alludendo al modo che ha la pianta di attorcigliarsi 'ad
elica' ai suoi supporti. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di
fioritura: settembre-ottobre.
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Foglie lobate
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Foglie non lobate
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Rami terminanti in spine. Fiori con petali. Frutto rosso
Crataegus monogyna Jacq.
Il biancospino è un arbusto eurasiatico-sudeuropeo presente in tutta Italia.
È comunissimo in tutta la nostra regione sino alla fascia montana inferiore;
in Carso è comune ovunque. È uno dei principali costituenti di boscaglie,
macchie e siepi, e appare in tutti gli stadi dinamici della vegetazione
legnosa, su suoli da carbonatici a debolmente acidi; colonizza persino le
pietraie, sia pur con esemplari rattrappiti e deformi. È utilizzata anche come
pianta ornamentale per siepi e giardini, apprezzata per la fioritura
prolungata e profumata e per il colore vivace dei frutti che perdurano a
lungo. Le foglie e i frutti hanno proprietà officinali. Il nome generico
deriva dal greco 'kratos' (forza), antico nome comune della pianta, quello
specifico deriva dal greco 'mónos' (unico) e 'gyné' (femmina), per l'ovario
monocarpellare. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
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Rami non terminanti in spine. Fiori senza petali. Frutto di
altro colore
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1,2,3,4,5,6,7,8,9 11,12,13,14,15,16