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L.R. n°4 del 2009) recepita dal relativo Regolamento del Comune di Torino. Le foglie e la corteccia vengono utilizzate
nella medicina coreana per curare gli ascessi polmonari; come pianta ornamentale è usata nel classico disegno del
giardino orientale. Il nome generico era quello di un albero presso i Greci antichi, quello specifico si riferisce alla Cina,
una delle aree di origine. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Chamaecyparis lawsoniana
(A.Murray) Parl.
Il genere
Chamaecyparis
include arbusti/alberi originari delle coste
occidentali e orientali del Nord America e delle coste orientali
dell'Asia. Quattro specie (
C. lawsoniana
,
C. obtusa
,
C. pisifera
e
C.
thyoides
) sono ampiamente coltivate da noi come piante
ornamentali, con centinaia di cultivar che includono forme nane, a
fogliame giallastro, bluastro od argentino, forme che mantengono
perennemente le foglie giovanili, forme con getti filiformi
scarsamente ramificati.
Ch. lawsoniana
, o falso-cipresso di
Lawson, origina dalle coste occidentali dell'America settentrionale,
dall'Oregon alla California. Nell'Orto Botanico di Torino la specie
è stata citata per la prima volta in coltivazione nel 1881 e nell'anno
successivo quando furono seminati semi provenienti da Tolosa.
Attualmente sono in coltura tre esemplari di cui quello di
dimensioni maggiori potrebbe anche risalire a fine '800. Presenta
infatti diametro prossimo ai 65cm, tale quindi da avere i requisiti per l'inserimento tra gli alberi monumentali della città
di Torino secondo quanto previsto dalla Legge Regionale n°50 del 1995 (e sue modifiche con L.R. n°4 del 2009)
recepita dal relativo Regolamento del Comune di Torino. Il nome generico deriva dal greco 'khamai' (basso) e
'kuparissos' (cipresso); la specie fu introdotta e coltivata per la prima volta in Europa nel 1854 nel vivaio 'Lawson &
Son Nursery' di Edimburgo, da cui deriva il nome specifico. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-aprile.
Cornus mas
L.
Il corniolo è una specie a distribuzione pontico-mediterranea-
orientale presente in tutte le regioni dell'Italia continentale.
Nell'Orto Botanico di Torino la specie è stata citata per la prima
volta in coltivazione nel 1802 e successivamente nel 1821 ed è ora
presente con un solo esemplare. Cresce nei boschi termofili a
carpino nero e roverella, nei loro mantelli e nelle siepi, su suoli non
molto profondi, sia calcarei che arenacei, con optimum nella fascia
submediterranea. La precoce fioritura gialla spicca nella
vegetazione in abito ancora invernale. È una pianta molto resistente
sia a parassiti che a malattie; i frutti possono essere consumati
freschi oppure utilizzati nella preparazione di marmellate; il legno,
molto duro, si presta alla costruzione di piccoli utensili come
pestelli da mortaio, ingranaggi dei mulini, ecc.; gli antichi Romani
lo impiegavano per la fabbricazione delle aste dei giavellotti. Il
nome generico deriva dalla radice indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), e allude alla durezza
del legno; il nome specifico, che in latino significa 'maschile', quindi 'forte', 'robusto', fu usato per contrapporlo a
Cornus sanguinea
, chiamato da Plinio 'Cornus femina'. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
Corylus avellana
L.
Il nocciolo è un arbusto deciduo europeo con tendenza
subatlantico-submediterranea presente in tutte le regioni d'Italia.
Nell'Orto Botanico di Torino la specie è stata citata per la prima
volta in coltivazione nel 1821 ed è ora presente con numerosi
esemplari. Cresce nelle radure e nei mantelli di boschi di latifoglie
decidue, su suoli limoso-argillosi profondi, freschi, umiferi, ricchi
in basi e composti azotati, dalla fascia submediterranea a quella
montana. Le qualità alimentari della nocciola sono note fin
dall'antichità: sono un alimento energetico di grande valore e una
preziosa fonte di vitamine e minerali. L'industria dolciaria utilizza
la farina di nocciole per la produzione di nocciolati, torroni e pasta
di gianduia (creata quando Napoleone bloccò l'importazione delle
spezie e si verificò una penuria di cacao). L'alta capacità
pollonifera ha favorito la coltivazione del nocciolo come pianta
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