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inferiore delle foglie. Il legno, bianco e abbastanza denso, è forte e
viene usato per la produzione di mazze da baseball e manici di
utensili, oltre che per mobili e pavimenti. Il nome generico, già
utilizzato da Plinio il Vecchio, deriva dal greco 'frasso' (difendo),
forse per l'uso dell'orniello come pianta per siepi. Forma biologica:
fanerofita scaposa Periodo di fioritura: marzo-aprile.
Fraxinus angustifolia
Vahl subsp.
oxycarpa
(Willd.) Franco & Rocha
Afonso
Il frassino meridionale è un albero dell'Europa sudorientale,
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta,
Trentino-Alto Adige, Liguria e Sicilia. Nell'Orto Botanico di
Torino la specie è stata citata per la prima volta in coltivazione nel
1821. Attualmente sono in coltivazione alcuni esemplari, due dei
quali, aventi diametro pari a 50 cm, potrebbero risalire a metà 800.
Cresce in boschi paludosi, su suoli pesanti, limoso-argillosi, ricchi
in composti azotati e con ristagno d'acqua, dal livello del mare ai
1000 m circa. Come dall'orniello, anche da questa specie si
estraeva la manna, una sostanza zuccherina contenente mannite,
dalle proprietà debolmente lassative. Il nome generico, già
utilizzato da Plinio il Vecchio, deriva dal greco 'frasso' (difendo),
forse per l'uso dell'orniello come pianta per siepi. Forma biologica:
fanerofita scaposa Periodo di fioritura: novembre-gennaio.
Fraxinus excelsior
L. subsp.
excelsior
Il frassino maggiore è un albero a distribuzione europeo-caucasica
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Basilicata e Calabria
(in Sardegna solo come specie avventizia). Nell'Orto Botanico di
Torino la specie è stata citata per la prima volta in coltivazione nel
1809 e nel 1821. Alcuni esemplari vennero acquistati dal vivaio
Burdin di Torino nel 1842 e nel 1844 se ne trova menzione nella
'Memoria dei frassini stabiliti nel boschetto determinati dal Sig.
Cavaliere Professore Giovanni Moris'. Attualmente sono in
coltivazione alcuni esemplari, uno dei quali, avente diametro pari a
50 cm, potrebbe risalire a metà 800. Nel verde pubblico torinese la
specie è la nona maggiormente rappresentata , con circa 1200
esemplari. Cresce in boschi ripariali di latifoglie decidue e in forre
umide, su suoli freschi e profondi, ricchi in humus, dal livello del
mare alla fascia montana inferiore, con optimum nella fascia
submediterranea. È una specie interessante per l'arboricoltura da legno: viene governato a fustaia con turni di 70-80
anni, raramente a ceduo; il legno, molto pregiato, di colore bruno chiaro con riflessi lucidi, elastico e di facile
lavorazione, viene utilizzato per la fabbricazione di remi, sci, racchette da tennis, mazze da golf, stecche da biliardo,
mobili, ecc. Talvolta la specie viene utilizzata come albero ornamentale in parchi e giardini. Il nome generico, già
utilizzato da Plinio il Vecchio, deriva dal greco 'frasso' (difendo), forse per l'uso dell'orniello come pianta per siepi; il
nome specifico significa 'maestoso' e si riferisce al grande sviluppo della chioma. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: marzo-aprile
Fraxinus ornus
L. subsp.
ornus
L'orniello è una specie a distribuzione eurimediterraneo-pontica presente in tutte le regioni d'Italia. Nell'Orto Botanico
di Torino la specie è stata citata per la prima volta in coltivazione nel 1821. Alcuni esemplari vennero acquistati dal
vivaio del Sig. Prudente Bessone di Torino nel 1842 e nel 1844 se ne trova menzione nella 'Memoria dei frassini
stabiliti nel boschetto determinati dal Sig. Cavaliere Professore Giovanni Moris'. Attualmente sono in coltivazione