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Pappo di peli semplici
452
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Fusti fioriferi senza foglie (foglie tutte basali)
Leontodon hispidus L.
Entità eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia salvo che in
Sardegna dal livello del mare sino alla fascia montana superiore. Cresce
in vegetazioni erbacee a volte anche disturbate con optimum nei prati
aridi, su suoli umiferi subaridi, ricchi in basi e composti azotati. Il nome
generico deriva dal greco 'leon' (leone) e 'odon' (dente), per il margine
acutamente dentato delle foglie di alcune specie. Diffusa in tutta l'area del
Parco. Le giovani foglie sono commestibili da crude in insalata o cotte per
frittate e minestre; la radice tostata veniva usata come surrogato del caffè.
Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: giugno-
ottobre. Sinonimi:
Leontodon hispidus
L. subsp.
alpicolus
(Chenevard)
Poldini,
Leontodon hispidus
L. subsp.
alpinus
(Jacq.) Finch & P.D.Sell,
Leontodon hispidus
L. subsp.
brumatii
(Schiede ex Rchb.) Wraber,
Leontodon hispidus
L. subsp.
danubialis
(Jacq.) Simonk.,
Leontodon
hispidus
L. subsp.
hispidus
,
Leontodon hispidus
L. subsp.
montanus
(Ball) Greuter,
Leontodon hispidus
L. subsp.
opimus
(W.D.J. Koch) Finch
& P.D. Sell
451
Fusti fioriferi fogliosi
Picris hieracioides L. subsp. hieracioides
Specie eurosiberiana presente in tutta Italia con 5 sottospecie, dal livello
del mare alla fascia subalpina; la sottospecie nominale sembra mancare
solo in Sardegna, Veneto, Molise e Puglia. Cresce in vegetazioni ruderali
lacunose, ai margini di strade, su macerie, marciapiedi, basi di muri, su
suoli poco profondi e ricchi in scheletro, neutro-basici, aridi d'estate. Il
nome generico, dal greco 'pikros' (amaro) allude al sapore molto amaro
della pianta, che un tempo veniva consumata da cotta; il nome specifico
allude alla somiglianza con alcune specie del genere
Hieracium
. Diffusa
in tutta l'area del Parco. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo
di fioritura: giugno-ottobre.
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Frutti sormontati da un becco (i frutti si vedono anche alla fioritura: aprire il capolino
ed osservare la base dei fiori con una lente!)
Taraxacum officinale W.W. Weber ex F.H. Wigg. s.l.
Aggregato di specie eurosiberiano, oggi divenuto subcosmopolita nelle
zone temperate, comunissimo in tutta Italia sino alla fascia montana
superiore. Cresce in vegetazioni sia segetali che ruderali, in coltivi,
vigneti, orti, margini stradali, aiuole etc., su suoli per lo più limoso-
argillosi, piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, subneutri. Le foglie
giovani sono commestibili da cotte; le radici tostate erano un surrogato
del caffè. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal
greco 'tarasso' (sanare, guarire) oppure dal persiano 'tarkhashqún' (da cui
deriva l'arabo 'tarasacon') che significano 'erba amara', 'cicoria'; il nome
specifico deriva dal latino 'officina' (officina, farmacia) ed allude al suo
uso antico a scopo medicinale. Diffusa in tutta l'area del Parco. Forma
biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: gennaio-dicembre.
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Frutti senza becco
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453
Foglie a base troncata, spesso con macchie scure
Hieracium murorum L.
Lo sparviere dei muri è una specie eurasiatico-occidentale presente in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Molise e Sardegna. Cresce in ambienti
boschivi rupestri, su suoli argillosi ed umiferi, da subaridi a mediamente
freschi, ricchi in basi ma poveri in calcio. Il nome generico deriva dal
greco 'ierax' (sparviere) in riferimento ad una pianta di cui gli antichi
credevano si cibassero gli sparvieri per rafforzare la vista (da qui il nome
italiano adottato da Pignatti). Forma biologica: emicriptofita scaposa.
Periodo di fioritura: maggio-agosto.
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