35
febbraio-marzo.
94
Foglie verdi di sopra, bianco-pelose di sotto
Populus alba L.
Il pioppo bianco è un albero a distribuzione paleotemperata presente in
tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore. Nella nostra regione è
concentrato nella parte meridionale, con singole stazioni nei fondovalle
delle Alpi; in Carso è abbastanza diffuso ma comune solo nelle aree
umide presso la costa. Forma boschetti, a volte lungo corsi d'acqua ed in
aree palustri, su suoli limoso-argillosi profondi e ricchi in basi, a volte
periodicamente sommersi. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da carta; è
impiegato anche nella fabbricazione di fiammiferi, compensati, truciolati.
Il portamento maestoso lo rende adatto a scopo ornamentale per parchi e
giardini. Il nome generico, di etimologia incerta, era già in uso presso gli
antichi Romani; quello specifico allude al colore chiaro della faccia
inferiore delle foglie e della corteccia. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
94
Foglie verdi su entrambe le facce
95
95
Piccolo arbusto non più alto di 70 cm. Legno di odore sgradevole (scortecciare un
rametto!)
Frangula rupestris (Scop.) Schur
Specie illirica, in Italia presente soltanto in Friuli Venezia Giulia e nelle
Marche. La distribuzione regionale si concentra nella parte orientale del
territorio, dal Carso triestino al settore alpino, ove raggiunge la fascia
montana inferiore su pendii esposti a sud; a differenza del Friuli, ove è
rara, in Carso, salvo che sulle arenarie del Muggesano, ha le popolazioni
più consistenti d'Italia. Cresce negli aspetti più termofili e rupestri della
boscaglia e dei suoi mantelli, ma anche nelle pinete di impianto diradate
ove è spesso abbondante, su suoli calcarei ricchi in scheletro e ben
drenati, subaridi d'estate, dal livello del mare ai 500 m circa. I frutti sono
tossici. Il nome generico deriva dal latino 'frangere' (rompere) alludendo
alla fragilità dei rami; quello specifico si riferisce all'habitat rupestre.
Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
95
Alberi o arbusti più alti di 70 cm. Legno senza odore
sgradevole
96
96
Foglie almeno 5 volte più lunghe che larghe e più strette
di 1.5 cm
97
96
Foglie di aspetto diverso
98
97
Foglie glabre di sotto
Salix purpurea L. s.l.
Specie eurasiatico-sudeuropea presente con tre sottospecie in tutte le
regioni d'Italia (salvo forse che nelle Marche). La distribuzione regionale
si estende su quasi tutto il territorio, dalle coste al settore alpino; in Carso
ha ampie lacune e non è comune. Cresce in vegetazioni arbustive pioniere
di ambienti disturbati, su suoli primitivi ghiaioso-sabbiosi periodicamente
inondati, per lo più carbonatici e ricchi in composti azotati, dal livello del
mare alla fascia montana inferiore. Come tutti i salici, la scorza e le foglie
contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per molti animali, e
da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome generico, di antico uso, è di
origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome
specifico allude al colore rossastro dei rami giovani. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
97
Foglie bianco-pelose di sotto
Salix alba L.