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velenoso: molto irritante per le mucose, può scatenare reazioni
fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba
II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì
l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico è quello di una euforbia
citata da Dioscoride; la sottospecie è dedicata a S. de Wulfen (1728-
1805), gesuita austriaco autore della 'Flora Norica' . Forma biologica:
nanofanerofita/fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: gennaio-maggio.
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Piante non laticifere
85
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Piante con spine sui fusti o con rami terminanti in spine
86
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Piante non spinose
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Margine della foglia intero. Fiori gialli. Frutto secco
Paliurus spina-christi Mill.
Arbusto mediterraneo a gravitazione orientale-pontica, presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta. La distribuzione regionale si
concentra nella parte sud-orientale del territorio; è molto comune nelle
parti più calde del Carso. Cresce in pendii aridi, cespuglieti, boscaglie
aperte e mantelli di boschi e siepi termofili, su suoli sia calcarei che
marnoso-arenacei ma ricchi in basi, aridi d'estate, poveri in humus e
composti azotati, dal livello del mare ai 500 m circa. I frutti tostati e
macinati venivano usati come surrogato del caffè; in infuso hanno forti
proprietà diuretiche. Il nome generico, dal greco 'pálin' (di nuovo) e 'úron'
(urina) allude alle proprietà diuretiche della pianta; il nome specifico
allude alla credenza che la corona di spine di Cristo fosse stata costruita
con i rami di questa pianta. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo
di fioritura: maggio-giugno.
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Margine della foglia dentato o dentellato. Fiori bianchi.
Frutto carnoso
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Foglie non sempreverdi. Frutto blu
Prunus spinosa L. subsp. spinosa
Arbusto eurasiatico-centroeuropeo presente in tutte le regioni d'Italia. La
distribuzione regionale è estesa dalle coste ai fondovalle del settore
alpino; in Carso è comune quasi ovunque. Cresce nelle siepi, ai margini
dei boschi, in densi popolamenti che colonizzano i prati abbandonati, su
suoli argillosi da mediamente freschi a subaridi, piuttosto ricchi in
composti azotati, con optimum nella fascia submediterranea; con il
corniolo maschio è uno dei primi arbusti a fiorire in primavera. I frutti,
inizialmente molto aspri ed astringenti, diventano più gradevoli dopo
l'ammezzimento che di solito avviene con i primi geli. Il nome generico,
già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta, quello specifico allude
ai rami spinescenti. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: marzo-aprile.
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Foglie sempreverdi, coriacee. Frutto rosso
Pyracantha coccinea M. Roem.
Specie diffusa nel bacino del Mediterraneo ed in Asia Minore, di dubbio
indigenato in Italia, ove è presente in tutte le regioni salvo che in Valle
d'Aosta, Sicilia e forse Piemonte. La distribuzione regionale si concentra
nella parte meridionale del territorio, soprattutto nel Carso triestino ove la
specie è abbastanza frequente, È frequentemente coltivata a scopo
ornamentale per la costruzione di siepi protettive a causa delle dense
spine presenti all'apice dei rami e talvolta appare allo stato subspontaneo
in boschi e boscaglie termofile e loro margini, arbusteti, siepi, dal livello
del mare ai 900 m circa.. I semi sono tossici. Il nome generico deriva da
due parole greche che significano 'fuoco' e 'spina' e si riferisce sia alla
presenza di spine che al colore rosso vivo dei frutti di alcune specie; il
nome specifico, che in latino significa 'rosso' allude anch'esso al colore