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Il salice bianco è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in tutte le
regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio,
dalle coste ai fondovalle del settore alpino; in Carso è diffuso ma non
comune. Cresce presso i laghetti e nelle zone umide, su suoli da argillosi a
fangosi periodicamente inondati, ricchi in basi e composti azotati, dal
livello del mare alla fascia montana inferiore. A livello di ecosistema,
svolge una funzione di consolidamento del terreno, limitando i danni in
caso di frane. Il legno non marcisce presto in terreni saturi di acqua. I
rami giovani, soprattutto di piante capitozzate, sono utilizzati come vimini
per la costruzione di ceste, sedie, ecc. La corteccia contiene acido
salicilico, componente essenziale dell'aspirina. Con le foglie si tingeva la
lana di giallo. Può vivere fino a 200 anni. Il nome generico, di antico uso,
è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il
nome specifico allude al fogliame di colore chiaro. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
98
Fiori senza petali. Frutto secco
99
98
Fiori con petali. Frutto carnoso
100
99
Foglie più lunghe di 4 cm, con almeno qualche nervatura laterale ramificata. Frutto con
ala intera
Ostrya carpinifolia Scop.
Il carpino nero è un albero submediterraneo-pontico presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta. La distribuzione regionale si
estende dalle coste al settore alpino, con una lacuna nella bassa pianura
dovuta alla distruzione dei boschi; in Carso è abbondantissimo ovunque.
Cresce in boschi e boscaglie di latifoglie decidue, su suoli ben drenati sia
calcarei che marnoso-arenacei, da molto primitivi e ricchi in scheletro a
piuttosto evoluti come negli aspetti più freschi delle boscaglie, dal livello
del mare alla fascia montana inferiore, con optimum nella fascia
submediterranea. Il maggior impiego era quello come combustibile, sia
come legna da ardere che di carbone; per questo veniva governato a ceduo
da cui si ottenevano anche pali per sostenere le viti. Il legname, pur
essendo poco durevole, era apprezzato per l'elasticità e la fibratura, ed
usato per la costruzione di attrezzi o pezzi di macchinari soggetti a sforzo.
Un uso particolare era la produzione di bottoni. Con la corteccia si
tingevano i tessuti stabilmente ed in varie tonalità di arancione, rosso e
rosa. In alcune regioni italiane le foglie sono impiegate per
l'alimentazione del bestiame. Il nome generico in greco significa 'ostrica',
per la forma a valva delle brattee che racchiudono i semi, quello specifico
allude alla somiglianza delle foglie con quelle del carpino bianco. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie più brevi di 4 cm, con nervature laterali tutte non ramificate. Frutto con ala
trilobata o tridentata
Carpinus orientalis Mill. subsp. orientalis
Albero-arbusto pontico-mediterraneo orientale, presente in Friuli Venezia
Giulia, Emilia-Romagna e in tutte le regioni dell'Italia centro-meridionale
(non ritrovato in tempi recenti in Sicilia), dal livello del mare ai 1100 m
circa. Nella nostra regione è ristretto al Carso ove, con distribuzione
discontinua, trova il limite settentrionale dell'areale. Cresce su suoli
argillosi profondi in versanti protetti dalla bora. Forma lo strato arboreo
medio della macchia mediterranea costiera (Cernizza) ed è comune nelle
quercete su flysch. Il nome generico era già utilizzato dagli antichi
Romani. Forma biologica: fanerofita cespitosa (fanerofita scaposa).
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
100
Petali rosa. Foglie almeno 2.5 volte più lunghe che larghe. Frutto vellutato (pesca)
Prunus persica (L.) Batsch
1...,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35 37,38,39,40,41,42
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