26
officinali. Il nome generico deriva dal greco 'kratos' (forza), antico nome
comune della pianta, quello specifico deriva dal greco 'mónos' (unico) e
'gyné' (femmina), per l'ovario monocarpellare. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
68
Rami non terminanti in spine
69
69
Pianta laticifera (rompendo un picciolo esce un latice bianco)
Ficus carica L.
Il fico è una specie di origine mediterranea estesa all'Asia occidentale, da
noi di introduzione precolombiana come altre specie legnose di interesse
economico (
Castanea
,
Celtis
,
Juglans
). È presente in tutta Italia,
spontaneo o coltivato, dal livello del mare agli 800 m, anche come
piccolo arbusto su muri ed in stazioni rupestri soleggiate. Le
infruttescenze sono costituite da numerosi acheni (i veri frutti) dentro
un'urna (il sicono ingrossato) esternamente verde o violetta; nel fico
selvatico maturano in tre epoche diverse: 1) i profichi (o fichi fiori),
sviluppantisi dalle gemme dell'anno precedente e maturanti a giugno-
luglio, con fiori maschili e femminili gallicoli brevistili; 2) i forniti (o
mammoni o fichi propriamente detti), sviluppantisi nell'annata e maturanti
in agosto-settembre con fiori sia maschili (pochi) che fiori femminili
brevistili e longistili; 3) i cratiri (o mamme o fichi tardivi), che si formano
in autunno e svernano maturando nella primavera seguente, con soli fiori
femminili gallicoli. La formazione e maturazione dei frutti del fico
selvatico (o caprifico) è possibile solo se avviene la fecondazione da parte
di un insetto, la
Blastophaga psenes
. Nei cratiri in autunno le femmine
depongono le uova entro gli ovari brevistili, trasformandoli in galle, da
cui alla fine dell'aprile successivo si sviluppa la prima generazione; le
femmine fecondate escono e penetrano nei profichi, deponendo le uova
nei fiori gallicoli e dando così origine alla seconda generazione di insetti,
i quali, dopo circa due mesi, uscendo e caricandosi di polline, entrano nei
forniti e li fecondano, facendoli maturare. Anche i frutti del fico
domestico si evolvono e vengono fecondati dalle femmine dei pronubi,
ma, avendo soltanto fiori longistili, non consentono l'ovodeposizione.
Esistono anche varietà partenocarpiche autofecondanti, che non
necessitano della così detta 'caprificazione', cioè della vicinanza dei fichi
selvatici. La disseminazione avviene soprattutto per opera di uccelli. Il
nome generico deriva dal greco 'sycos' (fico), quello specifico allude alla
Caria, regione dell'Asia Minore da cui si riteneva che la pianta provenisse.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo
(maturazione: giugno-luglio); maggio-giugno (maturazione: luglio-
ottobre); settembre (maturazione: dicembre-aprile).
69
Piante non laticifere
70
70
Foglie a contorno pentagonale, bianco-pelose di sotto
Populus alba L.
Il pioppo bianco è un albero a distribuzione paleotemperata presente in
tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore. Nella nostra regione è
concentrato nella parte meridionale, con singole stazioni nei fondovalle
delle Alpi; in Carso è abbastanza diffuso ma comune solo nelle aree
umide presso la costa. Forma boschetti, a volte lungo corsi d'acqua ed in
aree palustri, su suoli limoso-argillosi profondi e ricchi in basi, a volte
periodicamente sommersi. Dal legno si ottiene un'ottima pasta da carta; è
impiegato anche nella fabbricazione di fiammiferi, compensati, truciolati.
Il portamento maestoso lo rende adatto a scopo ornamentale per parchi e
giardini. Il nome generico, di etimologia incerta, era già in uso presso gli
antichi Romani; quello specifico allude al colore chiaro della faccia
inferiore delle foglie e della corteccia. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
70
Foglie a contorno non pentagonale, mai bianche di sotto
71
71
Foglie palminervie
Broussonetia papyrifera (L.) Vent.