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Il maggiociondolo è una specie dell'Europa meridionale presente in tutte
le regioni dell'Italia continentale salvo forse che in Valle d'Aosta. La
distribuzione regionale si estende su tutto il territorio, con lacune lungo le
coste del Friuli. Cresce in boschetti presso gli abitati su suoli argillosi
umiferi e ricchi in basi al di sotto della fascia montana, con optimum nella
fascia submediterranea, sostituito più in alto da
L. alpinum
. Tutta la
pianta, soprattutto semi e foglie, producono un alcaloide tossico
(neurotossina), la citisina, che paralizza i centri nervosi provocando
avvelenamenti anche mortali. La pianta è spesso usata a scopo
ornamentale; il legno si conserva bene e trova uso nella paleria, ma anche
per lavori al tornio e pavimenti; è una specie poco longeva (50-70 anni).
Il nome generico era già in uso presso i Romani per una pianta simile; il
nome specifico significa 'simile ad un'
Anagyris
' (un'altra Fabacea). Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Fiori e frutti non disposti in racemi pendenti. Arbusti
molto più bassi di 2 m a maturità
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Labbro superiore del calice profondamente bifido (lente!)
Argyrolobium zanonii (Turra) P.W. Ball subsp. zanonii
Specie eurimediterranea presente in quasi tutte le regioni d'Italia (non
ritrovata in tempi recenti in Valle d'Aosta, di dubbia presenza in Sicilia).
La distribuzione regionale si concentra nel settore carsico.
Originariamente legata a garighe mediterranee, cresce anche negli aspetti
più caldi dei prati aridi a carattere steppico, su suoli primitivi ricchi in
carbonati ma non necessariamente calcarei. Il nome generico deriva dal
greco 'argyros' (argento), per le foglie argentine di sotto ed al margine; la
specie è dedicata al botanico bolognese G. Zanoni (1615-1682). Forma
biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Labbro superiore del calice con due dentelli brevi
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Fiori e frutti disposti in lunghi racemi terminali. Fusti eretti. Calice con denti più lunghi
del tubo
Cytisus nigricans L. subsp. atratus (Schur) Nyman
Specie pontico-est mediterranea con tendenza temperato-continentale,
presente con due sottospecie in Italia centro-settentrionale, Abruzzo e
Basilicata, dal livello del mare a circa 1400 m. Nella nostra regione è
diffusa dal Carso all'alta pianura ed alla fascia montana di Alpi e Prealpi;
la presenza della subsp.
nigricans
è dubbia, mentre è stata indicata la
subsp.
atratus
, verso cui tendono le popolazioni prealpico-carsiche.
Cresce in orli di boschi termofili ed in ostrieti e pinete aperti, su suoli da
sabbiosi ad argillosi ma ricchi in scheletro, neutro-basici ma talvolta
poveri in carbonati. Il nome generico era già usato da Plinio ma è di
etimologia controversa; quello specifico allude al fatto che la pianta
annerisce in erbario. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di
fioritura: giugno-luglio.
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Fiori e frutti disposti all'ascella delle foglie. Fusti prostrati. Calice con denti lunghi
quanto il tubo o meno
Cytisus hirsutus L. s.l.
Specie eurosiberiana molto polimorfa, presente in tutta l'Italia
continentale dal livello del mare a circa 1500 m. Nella nostra regione è
ampiamente diffusa, con qualche lacuna nella bassa pianura; in Carso è
diffusissima e spesso comune. Cresce in prati aridi, brughiere, in orli
soleggiati di boschi di latifoglie, su suoli argillosi subaridi, da neutri a
subacidi, ricchi in basi ma spesso poveri in carbonati. Il nome generico
era già usato da Plinio ma è di etimologia controversa; il nome specifico
allude alla pelosità della pianta. Forma biologica: camefita suffruticosa.
Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Foglie palmate
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