Duino_book_ita - page 34

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Fiori più brevi di 1.5 cm. Pianta molto più bassa di 1 m
Genista tinctoria L.
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni dell'l'Italia
continentale. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio; in
Carso è localmente comune. Cresce in boschi aperti, ai margini di boschi,
in praterie submesofile, su suoli da argillosi a sabbiosi, freschi ma
subaridi d'estate, da neutri a subacidi, dal livello del mare alla fascia
montana. La pianta ha proprità tintorie che derivano da glucosidi
luteolinici presenti in tutte le sue parti, che producono un colorante giallo
impiegato sin dall'epoca romana per tingere i tessuti. Il nome generico, di
antico uso, deriva dalla radice celtica 'gen' che indicava un arbusto; il
nome specifico allude al suo uso tintorio. Forma biologica: camefita
suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Base della foglia non simmetrica
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Base della foglia simmetrica
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Base delle foglie con 3 nervi principali divergenti. Frutto carnoso
Celtis australis L. subsp. australis
Il bagolaro è un albero submediterraneo originario dell'Europa
meridionale, Asia occidentale ed Africa settentrionale, di antica
introduzione ai limiti settentrionali dell'areale, oggi coltivato un po'
ovunque nei viali e nel verde urbano, ma presente in tutta Italia anche allo
stato subspontaneo in siepi e boschetti presso gli abitati (come spesso
avviene in Carso) al di sotto della fascia montana. La distribuzione
regionale si concentra nella parte meridionale del territorio. È una specie
frugale che si presta bene all'utilizzo per il rimboschimento di pendii
aridi; il fogliame è un ottimo foraggio ed è una pianta mellifera. È
ampiamente utilizzata nei parchi cittadini e nelle alberature stradali per la
rusticità, la resistenza all'inquinamento e la longevità, anche se il forte e
superficiale apparato radicale tende a rompere i marciapiedi ed il manto
stradale. Il legno, chiaro, molto resistente ed elastico, è impiegato in
falegnameria, per lavori al tornio ed è un ottimo combustibile. In alcune
aree del Mediterraneo con i noccioli delle drupe si costruivano rosari, da
cui il nome locale di 'albero dei rosari'. Altro nome con cui è noto è
'spaccasassi', perché ha un apparato radicale molto forte che gli permette
di radicare anche in terreni particolarmente sassosi. I frutti maturi sono
commestibili. Il nome generico era quello di un albero presso i Greci
antichi, quello specifico in latino significa 'meridionale'. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Base della foglia con un solo nervo principale. Frutto secco, alato
Ulmus minor Mill. subsp. minor
L'olmo comune è un albero dell'Europa meridionale presente con due
sottospecie in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende
su quasi tutto il territorio, con lacune nelle Alpi Carniche nordoccidentali
e nelle Alpi Giulie nordorientali. Cresce in boschi e siepi su suoli
argillosi, ricchi in basi ed in composti azotati, da freschi a periodicamente
sommersi, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Tende ad
ibridarsi facilmente con l'olmo montano. Il legno, bruno-marrone, è molto
robusto, duro e resistente a trazione e compressione; viene utilizzato per
articoli sportivi, sedie, pavimenti ecc. È anche molto resistente alla
prolungata immersione in acqua. In passato la scorza, ricca di tannini e
sostanze coloranti, veniva usata per tingere di giallo le lane e le conce
speciali. Può vivere circa 500 anni. Negli ultimi decenni gli olmi nostrani
sono stati colpiti da una grave malattia, la grafiosi, causata dal fungo
ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il micelio di questo fungo, veicolato da
coleotteri Scolitidi che scavano gallerie tra il legno e la corteccia, provoca
la chiusura dei vasi conduttori e quindi l'essiccazione della pianta. Il nome
generico era già in uso presso i Romani, quello specifico allude alla
minore dimensione delle foglie rispetto all'olmo montano. Forma
biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
1...,24,25,26,27,28,29,30,31,32,33 35,36,37,38,39,40,41,42
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