151
diffuse in parchi e giardini. In Italia esistono alcune specie spontanee di
Cotoneaster
, ma quelle presenti in parchi e giardini derivano da specie
quasi sempre importate in Europa per uso ornamentale. Il cotognastro
prostrato è originario dalla Cina orientale e dal Nepal; sui Colli Euganei
appare sporadicamente come specie inselvatichita in alcuni muretti e
scarpate. Il nome generico deriva dal greco 'kydonéa' (cotogno) per la
somiglianza delle foglie di alcune specie con quelle del melo cotogno
(molto pelose di sotto); il nome specifico allude al portamento prostrato
dei rami. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.
239
Arbusti con rami eretti. Fiori gialli o giallastri
240
240
Foglie fortemente odorose se sfregate tra le dita. Petali 5
Haplophyllum patavinum (L.) G. Don
La ruta padovana è una specie appartenente diffusa dai Balcani
(dall'Albania all'Istria Slovena con stazioni relitte in Romania), con una
disgiunzione nei Colli Euganei, ove trova il limite settentrionale ed
occidentale dell’areale di distribuzione tra Arquà Petrarca e Valle San
Giorgio. La specie è stata recentemente accertata anche nelle vicinanze
della stazione storica di Mondonego nei pressi di Valsanzibio, dove non
era stata più segnalata. È una pianta termofila e calcicola, che si insedia
sulla scaglia calcarea e si espande su substrati non consolidati: una
stabilizzazione del terreno e la conseguente chiusura della vegetazione
portano alla sua rarefazione e scomparsa. Nelle stazioni euganee molte
piante si presentano disposte in fila, lungo una linea perfettamente diritta,
perché collegate da un rizoma a decorso orizzontale (riproduzione
vegetativa); talvolta si osservano fusticini isolati che derivano da semi. Fu
scoperta dal botanico fiorentino Pier Antonio Micheli nel giugno del 1722
durante un'escursione presso Sassonegro, vicino ad Arquà Petrarca. Il
nome generico deriva dal greco 'háplos' (semplice) e 'phýllon' (foglia),
alludendo alle foglie in gran parte semplici, il nome specifico si riferisce
alla città di Padova. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
240
Foglie non odorose. Petali 3 o 4
241
241
Foglie non lineari, più larghe di 3 mm. Frutto carnoso
Osyris alba L.
La ginestrella comune è una specie mediterranea presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e
Trentino-Alto Adige. Sui Colli Euganei si può trovare qualche raro
esemplare nelle aree più calde e soleggiate. Cresce come emiparassita
nella macchia mediterranea e ai margini delle boscaglie più termofile, su
suoli primitivi e ricchi in scheletro, aridi d'estate, calcarei o marnoso-
arenacei purché ricchi in basi, dal livello del mare ai 1100 m (in Sicilia
fino ai 1800 m). I fusti flessibili erano usati per la costruzione di scope
rustiche. Il nome generico è di etimologia incerta e veniva già usato dagli
antichi per designare piante dai fusti flessibili; il nome specifico deriva
dal latino 'albus' (bianco). Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di
fioritura: marzo-giugno.
241
Foglie lineari, di circa 1 x 8-12 mm. Frutto secco
Thymelaea passerina (L.) Coss. & Germ.
La timelea annuale è una specie eurimediterraneo-pontica presente in
tutta Italia. Sui Colli Euganei si trova nella parte sud-occidentale, tra
Lozzo, Baone ed Este. Cresce nei campi coltivati, negli incolti, ai bordi
delle carreggiate, nei prati asciutti, di solito su suoli calcarei, al di sotto
della fascia montana inferiore. Il nome generico fu usato da Plinio per una
pianta della stessa famiglia, quello specifico allude ai semi muniti di un
becco simile a quello del passero. Forma biologica: terofita scaposa.
Periodo di fioritura: giugno-luglio.