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settentrionale e Campania. Sui Colli Euganei si trovano frequenti
popolazioni, distribuite in tutto il territorio. Cresce in boschi freschi ed
umidi, su suoli argillosi compatti, profondi, subacidi, spesso con ristagno
di acqua, o nelle quercete fresche su suoli colluviali, presso i laghetti, dal
livello del mare ai 1300 m circa. La pianta, soprattutto i frutti acerbi, è
velenosa (glicosidi). Il nome generico deriva dal latino 'frangere'
(rompere), per la fragilità del legno; quello specifico è il nome latino
dell'ontano, e potrebbe derivare dalla radice celtica 'al lan' (presso
l'acqua). Forma biologica: fanerofita cespitosa (fanerofita scaposa).
Periodo di fioritura: maggio-giugno.
209
Piante senza vere e proprie foglie (sostituite da fusti verdi
modificati: cladodi)
210
209
Piante con foglie
212
210
Cladodi aghiformi
Asparagus acutifolius L.
Specie stenomediterranea presente in quasi tutta Italia, salvo che in Valle
d'Aosta e Piemonte, dal livello del mare ai 1300 m circa. È ampiamente
distribuita in tutto il territorio euganeo, soprattutto sui rilievi assolati in
ambienti di macchia mediterranea. Cresce in ambienti molto aridi o che
attraversano lunghi periodi di siccità, su suoli calcarei. I germogli giovani
sono commestibili previa cottura; dopo il consumo si forma un
metilcaptano, che viene eliminato con le urine, conferendo loro un odore
penetrante. I frutti sono tossici. Il nome generico deriva probabilmente
dall'antico persiano 'asparag' (germoglio, punta), oppure dal greco 'speìro'
(semino), che con l'alfa privativo sta ad indicare la facilità di con cui la
pianta si moltiplica per via vegetativa; il nome specifico si riferisce ai
cladodi
rigidi
e
pungenti.
Forma
biologica:
geofita
rizomatosa/nanofanerofita. Periodo di fioritura: agosto-settembre.
210
Cladodi appiattiti
211
211
Cladodi non terminanti in una punta pungente
Ruscus hypoglossum L.
Specie eurimediterranea che cresce in faggete, boschi di latifoglie in Italia
centro-settentrionale, Campania e Sicilia, spesso coltivata a scopo
ornamentale in parchi e giardini. Sui Colli Euganei raramente sfugge alla
coltivazione ed appare come specie avventizia. Coltivata per realizzare
bordure in giardini, presenta caratteristiche di erba aromatica, diuretica
leggermente lassativa, vasocostrittrice, ad azione antinfiammatoria,
sudorifera e depurativa. Il nome del genere deriva dal greco 'rugchos'
(becco, rostro), per i cladodi dalla punta aguzza che ricordano un becco
d'uccello; il nome specifico hypoglossum, da 'hypò' (sotto) e 'glossa'
(lingua), allude al fiore che sembra stare sotto una linguetta, la brattea
protettiva, che è molto più grande di quella del
R. aculeatus
. Forma
biologica: geofita rizomatosa/camefita fruticosa. Periodo di fioritura:
dicembre-aprile.
211
Cladodi terminanti in una punta pungente
Ruscus aculeatus L.
Il pungitopo è una specie mediterranea presente in tutte le regioni d'Italia.
Sui Colli Euganei è ampiamente diffuso, soprattutto nei siti più caldi.
Cresce nella macchia mediterranea e negli aspetti più caldi dei boschi
decidui, su suoli limoso-argillosi profondi, neutro-basici, al di sotto della
fascia montana inferiore. Tutta la pianta è tossica da fresca. Insieme
all'agrifoglio è una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta
sconsiderata a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato
spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta augurale. I getti
giovani sono commestibili previa cottura e vengono consumati come gli
asparagi. In alcune regioni, con i rami spinosi della pianta venivano