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come specie avventizia in quasi tutta Italia, salvo che in Lombardia,
Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Calabria, dal livello
del mare agli 800 m circa. Le mandorle sono da sempre usate a scopo
alimentare e medicinale. Vengono consumate fresche o usate per la
preparazione di svariati dolci; le mandorle amare, ottenute da una varietà
selezionata, conferiscono ai prodotti di pasticceria un gusto giustamente
celebrato, ma vanno usate con moderazione per la loro ben nota tossicità.
L'olio di mandorle ottenuto dalla spremitura di mandorle dolci e
soprattutto amare (private della loro essenza velenosa con una
distillazione) è un cosmetico famoso fin dall'antichità. Il latte di mandorle
è un ottimo antinfiammatorio. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, è di etimologia incerta. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: (gennaio)febbraio-marzo.
189
Foglie rossastre
Prunus cerasifera Ehrh. 'Pissardii'
Questa varietà è una cultivar ornamentale del mirabolano, molto utilizzata
in parchi, giardini e viali per le foglie di colore rosso-purpureo e per la
ricca e appariscente fioritura primaverile di colore rosa. Dal 1886 ne è
documentata la presenza in Italia, ove viene ampiamente utilizzata a
scopo ornamentale. Nell'area Euganea si trova qualche esemplare ai
confini orientali, presso i centri abitati. Il nome generico, già in uso
presso i Romani, è di etimologia incerta; quello specifico allude alla
somiglianza dei frutti con quelli del ciliegio ('cerasus', nome dato dai
Romani all'amarena e che deriva da Cerasunte, località presso il Mar
Nero). La varietà è dedicata a Monsieur Pissard, curatore dei giardini
imperiali dello Scià di Persia, che la scoprì e la introdusse in Europa nella
seconda metà del XIX secolo. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
189
Foglie verdi
190
190
Frutto contenente un solo seme. Ovario semi-infero,
disposto sul fondo di un ricettacolo scavato a coppa
191
190
Frutto contenente più semi. Ovario infero, completamente
circondato dal ricettacolo
194
191
Foglie con larghezza massima verso il centro
Prunus cerasifera Ehrh.
Il mirabolano è una specie originaria dell'Asia occidentale, introdotta in
Italia già dai Romani, che ne apprezzavano i frutti. Nell'Italia continentale
si è ampiamente spontaneizzato, divenendo in qualche caso un arbusto
invadente, dal livello del mare agli 800 m circa. È piuttosto frequente in
tutta l'area dei Colli Euganei. Attualmente la sua coltivazione come albero
da frutto ha perso importanza; viene invece ampiamente utilizzato come
portainnesto per altre specie di
Prunus
da frutto, ed è anche impiegato a
scopo ornamentale lungo le strade o nei giardini, soprattutto nelle varietà
a foglie arrossate, per le sue precoci fioriture. Può vivere fino a 80 anni. Il
nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alla somiglianza dei frutti con quelli del ciliegio
('cerasus', nome dato dai Romani all'amarena e che deriva da Cerasunte,
località presso il Mar Nero). Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
191
Foglie con larghezza massima nella metà apicale
192
192
Foglie distintamente pelose sulla pagina inferiore, solitamente più brevi di 8 cm. Frutto
maturo bluastro (susina)
Prunus domestica L. subsp. domestica
Il susino, proveniente dall'Asia Minore, è oggi coltivato in Europa in
diverse varietà derivanti anche da incroci. È comunemente coltivato e
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