138
197
Fiori a simmetria bilaterale. Frutto secco (un legume)
Spartium junceum L.
La ginestra odorosa è una specie mediterranea, spontanea in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta ed in Trentino-Alto Adige ove è
stata introdotta per scopi ornamentali e talvolta inselvatichita; ha
l'optimum nella fascia mediterranea, ma appare anche in stazioni calde
della fascia submediterranea. È piuttosto frequente in tutta la regione dei
Colli Euganei. Forma spesso arbusteti monodominanti su suoli limoso-
argillosi ricchi in scheletro, aridi d'estate, da subacidi a neutri. I rami
sottili venivano utilizzati per la costruzione delle 'friscelle', cioè le forme
per la ricotta ed il formaggio. Contiene un alcaloide velenoso (citisina).
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
197
Fiori non a simmetria bilaterale. Frutto diverso da un
legume
198
198
Foglie fortemente pelose di sotto
199
198
Foglie glabre o quasi di sotto
202
199
Foglie più larghe di 2 cm. Alberi
200
199
Foglie più strette di 2 cm. Piccoli arbusti
201
200
Foglie sempreverdi, coriacee. Fiori senza petali. Frutto secco (ghianda)
Quercus ilex L. subsp. ilex
Il leccio è l'albero mediterraneo per eccellenza, presente allo stato
spontaneo in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, ma molto
più abbondante nell'Italia mediterranea. Sui Colli Euganei è piuttosto
frequente, soprattutto nelle stazioni più calde. È la specie dominante nei
residui boschi di sclerofille sempreverdi della macchia mediterranea, su
suolo preferibilmente acido; ai margini dell'areale cresce anche nei boschi
decidui o in habitat rupestri in siti caldo-aridi, su suoli calcarei primitivi e
ricchi in scheletro. Ha limitati impieghi artigianali, essendo il legno molto
duro e resistente alle alterazioni ma difficile da lavorare e stagionare;
viene comunque usato per oggetti sottoposti a forti sollecitazioni e usura,
come parti di attrezzi agricoli, pezzi per torchi, presse e imbarcazioni, ecc.
La corteccia è usata per la concia delle pelli, perché ricca in tannini. Le
ghiande sono impiegate nell'alimentazione dei maiali; un tempo venivano
usate anche dall'uomo, torrefatte, come surrogato del caffè. Il nome
generico, già in uso presso gli antichi, sembra ricollegarsi alla radice
indoeuropea che il latino condivide con le parole celtiche 'kaer
'
e 'quer'
(bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza', ma anche con analoghi termini
greci riferiti alla rudezza del legno delle piante appartenenti a questo
genere; il nome specifico, che forse deriva da una radice celtica che
significa 'punta', è quello dato dai Romani all'agrifoglio, per la frequente
presenza anche nel leccio di foglie subspinose. Forma biologica:
fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo di fioritura: aprile-
giugno.
200
Foglie decidue. Fiori con petali. Frutto carnoso (mela cotogna)
Cydonia oblonga Mill.
Il melo cotogno è originario dell'Asia centro-occidentale; coltivato come
albero da frutto in tutta l'area mediterranea e submediterranea, in Italia è
coltivato e subspontaneo, dal livello del mare ai 1500 m circa. Sui Colli
Euganei appare molto raramente come pianta inselvatichita. Questa
specie, introdotta in Italia nel periodo classico, veniva piantata anche per
segnare i confini dei campi, sia in filari che in individui singoli. Le varietà
con frutti di forma simile a una mela sono dette meli cotogni, quelle con
frutti a forma di pera sono dette peri cotogni. I frutti non vengono
consumati freschi, ma vengono utilizzati per confetture, gelatine,
mostarde e liquori. Prima della diffusione dello zucchero raffinato, la
cotognata, una marmellata semisolida ottenuta dalle cotogne, era uno dei