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foglie. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-
aprile.
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Foglie adulte glabre o sparsamente pelose di sotto
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Rami di 2-4 anni con salienze allungate sotto la corteccia (scortecciare un rametto!).
Foglie annerenti con il disseccamento
Salix apennina A.K. Skvortsov
Il salice appennino è una specie endemica delle Alpi e degli Appennini,
diffusa in quasi tutta l'Italia continentale eccetto Valle d'Aosta e Puglia,
da circa 300 a 1800 m. Nella regione dei Colli Euganei è una specie assai
rara, localizzata nella parte orientale, tra Torreglia e Galzignano Terme.
Cresce ai bordi di ruscelli e paludi ed in boschi molto umidi. Come tutti i
salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende
tossici per molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome
generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis'
(presso l'acqua); quello specifico si riferisce al suo areale d'origine. Forma
biologica: nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Rami di 2-4 anni senza salienze sotto la corteccia. Foglie non annerenti con il
disseccamento
Salix caprea L.
Il salice delle capre è una specie eurasiatica presente in tutta Italia, salvo
che in Sardegna, dal livello del mare alla fascia montana. Sui Colli
Euganei è molto comune sui rilievi, decisamente più rara in pianura.
Cresce negli orli di boschi e cespuglieti, ma anche nelle cave ed in altri
ambienti disturbati, su suoli argillosi freschi e neutri, ricchi in composti
azotati. Come tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside
salicina, che li rende tossici per molti animali, e da cui si ricava l'acido
salicilico. Specie molto rustica, può essere efficacemente utilizzata per il
consolidamento di scarpate e per opere di ingegneria naturalistica. Il
nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico
'sal lis' (presso l'acqua); il nome specifico allude all'appetibilità delle
foglie per le capre. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: marzo-maggio.
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Frutti disposti in infruttescenze legnose, simili a piccole pigne. Rami giovani attaccaticci
Alnus glutinosa (L.) Gaertn.
L'ontano comune è un albero eurosiberiano presente in tutta Italia (in
Puglia come avventizio). Nei Colli Euganei è frequente soprattutto nelle
zone planiziali e diventa via via più sporadico salendo di quota. Cresce
lungo i corsi d'acqua, formando popolamenti ripari al di sotto della fascia
montana superiore. Il legno, di un caratteristico colore giallo-aranciato,
assume notevole resistenza quando è immerso nell'acqua per cui è sempre
stato usato per fondazioni di palafitte e strutture sommerse in genere; non
a caso è un albero molto adattato ai terreni inondati. Gli apparati radicali
ospitano batteri azotofissatori simbionti, per cui la pianta fertilizza
naturalmente il suolo. Il nome generico, già in uso presso i Romani,
potrebbe derivare dalla radice celtica 'al lan' (presso l'acqua) per l'ecologia
di molte specie, quello specifico allude ai rami giovani attaccaticci.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Frutti muniti di una lunga ala erbacea, disposti in
infruttescenze simili a quelle del luppolo. Rami giovani
non attaccaticci
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Almeno alcuni nervi laterali ramificati. Ala del frutto semplice
Ostrya carpinifolia Scop.
Il carpino nero è un albero submediterraneo-pontico presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta. Sui Colli Euganei è
ampiamente diffuso con qualche lacuna in pianura. Cresce in boschi e
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