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presenza di due nettarii nei fiori femminili invece di uno solo. Nell'area
euganea è presente qualche rarissimo esemplare subspontaneo nei pressi
di Monselice e di Cinto Euganeo. Questa varietà è molto apprezzata come
pianta ornamentale, dalla chioma leggera assai decorativa, con rami
contorti che formano intrecci complessi, tanto da meritarsi il nome
comune di artiglio del diavolo. Il nome generico, di antico uso, è di
origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua). Il nome
specifico è stato attribuito a questa pianta in onore di un famoso botanico
giapponese, Matsudo (1857-1921), che scrisse una flora della Cina.
Forma di crescita: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie piatte, non contorte
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Foglie più larghe al centro, lucide di sopra, più larghe di 1 cm, non annerenti da secche.
Piccioli con 1-3 paia di ghiandole alla sommità (lente!). Rami giovani non arrossati
Salix triandra L. subsp. amygdalina (L.) Schübl. & G. Martens
Il salice da ceste è un arbusto a distribuzione eurasiatica, presente allo
stato spontaneo in quasi tutta l'Italia continentale (eccetto Liguria, Puglia
e Calabria). Molto rara nell'area euganea, è stata trovata lungo i corsi
d'acqua planiziali che delimitano i Colli Euganei a nord e ad est. Il suo
habitat elettivo sono le sponde e i greti fluviali. Il nome generico, di
antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso
l'acqua); quello specifico dal greco 'treis' (tre) e 'andròs' (maschile), cioè
tre stami. Il nome della sottospecie 'amygdalos' indica una certa
somiglianza con il mandorlo. Forma di crescita: fanerofita
scaposa/cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie più larghe al di sopra della metà, opache di sopra, larghe al massimo 1 cm,
annerenti da secche. Piccioli non ghiandolosi. Rami giovani spesso arrossati
Salix purpurea L. s.l.
Il salice rosso è una specie eurasiatico-sudeuropea presente con tre
sottospecie in tutte le regioni d'Italia (salvo forse che nelle Marche).
Alcuni individui di salice rosso sono stati ritrovati al limite nord-est della
regione euganea, in corrispondenza di corsi d'acqua e canali artificiali.
Cresce in vegetazioni arbustive pioniere di ambienti disturbati, su suoli
primitivi ghiaioso-sabbiosi periodicamente inondati, per lo più carbonatici
e ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana
inferiore. Come tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside
salicina, che li rende tossici per molti animali, e da cui si ricava l'acido
salicilico. Il nome generico, di antico uso, è di origine incerta: forse
deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome specifico allude al
colore rossastro dei rami giovani. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie con nervature formanti una distinta rete visibile in
controluce. Piante con fiori unisessuali disposti in spighe
erette. Frutto a capsula (Salix)
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Piante con altre caratteristiche
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Foglie adulte densamente pelose almeno di sotto
Salix cinerea L.
Il salice cinereo è una specie eurasiatica presente in tutta Italia, salvo che
in Sicilia, dal livello del mare ai 1000 m circa. Nell'area euganea la
distribuzione è limitata alla pianura ad est dei Colli Euganei, da
Monselice fin verso Bresseo. Forma spesso popolamenti quasi puri in
arbusteti pionieri ai margini di fossi, stagni, laghi e corsi d'acqua, su suoli
da sabbiosi ad argillosi con umidità stagnante, da neutri ad acidi. Come
tutti i salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li
rende tossici per molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome
generico, di antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis'
(presso l'acqua); il nome specifico allude alla pelosità cenerina della
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