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usavano per la concia o come astringenti. Vive 50-80 anni. Il nome
generico deriva dal greco 'kratos' (forza, robustezza), per il legno duro;
quello specifico allude all'alta frequenza della pianta in Germania. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Picciolo più lungo di 1 cm
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Foglie lucide di sopra. Antere rosse. Stili liberi. Frutto a forma di pera
Pyrus communis L.
Il pero comune deriva forse da incroci fra il pero selvatico europeo ed un
pero dell'Asia Occidentale (
P. communis
subsp.
caucasica
). Ampiamente
coltivato in tutta Italia, compresa la regione dei Colli Euganei, è
sporadicamente inselvatichito nelle siepi che delimitano antiche proprietà.
Le forme selvatiche, che secondo alcuni autori non meritano nemmeno il
rango infraspecifico, crescono su suoli argillosi freschi, sciolti, ricchi in
basi. È una pianta abbastanza rustica che si adatta bene a tutti i tipi di
terreno, predilige posizioni soleggiate e può vivere circa 200 anni. La
potatura viene effettuata solo per migliorare la produttività, mentre non
influisce sull'estetica. Il legno, pesante, duro e compatto, viene usato nella
costruzione di oggetti di precisione come righelli o squadre. La
coltivazione a scopo alimentare risale a tempi antichissimi. Fu citato da
Omero, mentre nelle Bucoliche Virgilio sprona Melibeo a innestare i peri,
dimostrando l'uso consolidato di questa pratica. Dal XIX secolo sono
state prodotte cultivar di qualità e oggi esistono migliaia di varietà; i frutti
possono essere consumati freschi, cotti e utilizzati per fare marmellate. Il
nome generico deriva dal greco 'pyr, pyròs' (fuoco, del fuoco), per la
forma conica dei frutti. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-maggio.
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Foglie opache di sopra. Antere biancastre. Stili saldati
alla base. Frutto a forma di mela
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Foglie mature glabre o quasi
Malus sylvestris (L.) Mill.
Il melo selvatico è un albero dell'Europa centro-meridionale, presente in
tutte le regioni d'Italia salvo forse che in Valle d'Aosta. Sui Colli Euganei
sono state trovate delle popolazioni nei pressi di Teolo, Lozzo ed Este.
Cresce in boschi ed arbusteti, al di sotto della fascia montana superiore e
al di sopra della fascia mediterranea. Secondo alcuni autori non merita di
essere distinto dal melo coltivato, di cui rappresenta soltanto una forma
inselvatichita. Il nome generico era già utilizzato dai Romani; il nome
specifico, dal latino 'sylva' (selva), allude all'habitat boschivo. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie mature chiaramente pelose di sotto
Malus pumila Mill.
Il melo, originario dell'Europa ed Asia occidentale per ibridazione con
altre specie, è coltivato in tutta Italia sino alla fascia montana. Sui Colli
Euganei è piuttosto comune. Appare anche in forme inselvatichite che si
avvicinano alla specie selvatica
M. sylvestris
, da alcuni autori non
considerata veramente distinta. È una delle piante da frutto più coltivate e
diffuse; la mela viene definita 'falso frutto' in quanto si sviluppa dal
ricettacolo, mentre il vero frutto sarebbe il torsolo, che si forma
dall'ovario. Il nome generico è quello già utilizzato dai Romani; quello
specifico in latino significa 'piccolo', 'nano'. È noto anche come
Malus
domestica
Borkh., in tal caso il nome specifico allude alla sua
coltivazione presso le case. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo
di fioritura: aprile-maggio.
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