129
169
Foglie più lunghe di 10 cm. Fiori e frutti disposti in racemi eretti
Prunus laurocerasus L.
Il lauroceraso è originario dell'Asia Minore e dell'Europa sud-orientale; è
stato diffuso a scopo ornamentale nel resto dell'Europa nel XVI secolo. In
Italia, ove la sua presenza è documentata dal 1558, è ampiamente diffuso
a scopo paesaggistico-ornamentale soprattutto per siepi sempreverdi,
grazie alla sua robustezza ed adattabilità alle potature frequenti. Tende
raramente a spontaneizzarsi senza però diventare invasivo; è segnalato
come specie avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Valle
d'Aosta e Friuli Venezia Giulia) e Abruzzo (non ritrovato in tempi recenti
in Campania), dal livello del mare ai 300 m circa. Tutte le parti della
pianta contengono elevate quantità di glicosidi cianogenetici ad azione
tossica. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia
incerta; quello specifico allude alle foglie che richiamano quelle
dell'alloro e ai frutti che richiamano le ciliegie. Forma biologica:
fanerofita scaposa/fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
170
Foglie verdi di sopra, fortemente pelose e bianco-grigie di
sotto
171
170
Foglie verdi su entrambe le facce
176
171
Foglie almeno 4 volte più lunghe che larghe
172
171
Foglie meno di 4 volte più lunghe che larghe
173
172
Rami giovani di colore verdastro
Salix alba L. var. alba
Il salice bianco è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in tutte le
regioni d'Italia. Sui Colli Euganei è ampiamente diffuso ovunque. Cresce
presso i laghetti e nelle zone umide, su suoli da argillosi a fangosi
periodicamente inondati, ricchi in basi e composti azotati, dal livello del
mare alla fascia montana inferiore. A livello di ecosistema, svolge una
funzione di consolidamento del terreno, limitando i danni in caso di frane.
Il legno non marcisce presto in terreni saturi di acqua. I rami giovani,
soprattutto di piante capitozzate, sono utilizzati come vimini per la
costruzione di ceste, sedie, ecc. La corteccia contiene acido salicilico,
componente essenziale dell'aspirina. Con le foglie si tingeva la lana di
giallo. Può vivere fino a 200 anni. Il nome generico, di antico uso, è di
origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome
specifico allude al fogliame di colore chiaro. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
172
Rami giovani di color giallo d'uovo
Salix alba L. var. vitellina (L.) Ser.
Caratteristica peculiare di questa varietà di salice bianco è il colore giallo-
dorato dei rami. Il salice bianco è una specie igrofila, come suggerisce
l'etimologia del nome generico, che viene fatto derivare dal celtico 'sal lis'
che significa vicino all'acqua; nell'area euganea è localizzato soprattutto
lungo i corsi d'acqua nella pianura ad est dei Colli Euganei. Il salice
bianco vitellino veniva coltivato per l'utilizzo dei rami giovani,
particolarmente flessibili e tenaci in questa varietà, utilizzati come vimini
per la costruzione di ceste e per farne legacci per i tralci di vite. Per
mantenere la flessibilità è necessario ringiovanire gli esemplari con
frequenti capitozzature. Il nome generico, di antico uso, è di origine
incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il nome specifico
deriva da 'vitéllus', il tuorlo dell'uovo, in riferimento al colore giallastro.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
173
Foglie con denti ottusi. Fiori senza petali. Frutto secco
174
173
Foglie con denti acuti. Fiori con petali. Frutto carnoso
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1...,119,120,121,122,123,124,125,126,127,128 130,131,132,133,134,135,136,137,138,139,...158