Il Giardino Mediterraneo della Venezia Orientale è uno dei quattro Giardini Mediterranei realizzati
all’interno del progetto SIGMA2 - Rete transfrontaliera per la gestione sostenibile dell’ambiente e
la biodiversità (
, finanziato nell’ambito del Programma per la
cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013. Il Giardino ha visto quale soggetto
attuatore VeGAL e quale progettista lo studio AGRI.TE.CO.Sc.
Il Giardino Mediterraneo sorge all’estremità occidentale della penisola di Bibione (S. Michele al
Tagliamento - Venezia), affacciato sul Mare Adriatico a Sud e con alle spalle la laguna di Porto
Baseleghe e la foce del Canale dei Lovi.
Il Giardino è situato all’interno di due siti della rete ecologica europea Natura 2000, caratterizzata
dalla presenza di habitat e specie animali e vegetali di interesse comunitario, la cui funzione è
quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità. I due siti Natura 2000
nell’area di Bibione sono di particolare interesse naturalistico per la molteplicità di specie botaniche
caratteristiche e di indubbio valore. Si tratta di importanti ambienti lagunari, caratterizzati da bassi
fondali melmosi (velme), da immissari di acque dolci e da dinamiche idrauliche correlate con i
flussi di marea, oltre che dalla diffusa presenza di barene. Essi rappresentano inoltre importanti siti
di nidificazione, rifugio e passo per l’avifauna.
Nell’area in cui sorge il Giardino Mediterraneo sono presenti gli ambienti tipici delle spiagge
lasciate all’evoluzione naturale e meno sfruttate dal punto di vista turistico. In particolare,
procedendo dalla linea di battigia verso l’interno, si possono individuare zone con caratteristiche
diverse:
1) Linea di deposito marina, dove si accumulano i materiali portati dalle maree (alghe, rami,…)
2) Fascia delle dune embrionali, dove si formano le prime ondulazioni sabbiose grazie alla presenza
di materiale spiaggiato e piante pioniere che intrappolano la sabbia
3) Fascia delle dune “bianche” ad ammofila (pianta dai lunghi pennacchi dorati), dune che sono
ancora in evoluzione ed in movimento grazie all’azione del vento
4) Fascia delle dune stabilizzate (non più in movimento), dette ‘dune grigie’ per il colore che
assumono in estate, quando i muschi che le ricoprono diventano secchi e grigi.
Lungo le spiagge prossime all’area in cui sorge il Giardino nidificano il fratino, un uccello che
nidifica direttamente sulla sabbia in primavera-estate, e l’averla piccola, che nidifica dove ci sono
cespugli radi.
Nell’area si possono osservare in volo anche il falco di palude, rapace tipico delle lagune e delle
valli da pesca, e l’albanella minore, rapace che frequenta gli incolti e le aree scarsamente alberate.
Questa è una guida multimediale alle più comuni o rappresentative specie botaniche che crescono
nel Giardino, e verra utilizzata per attività didattiche centrate sulla scoperta della biodiversità.
La guida è stata realizzata nell’ambito del Progetto SiiT, coordinato dal Dipartimento di Scienze
della Vita dell’Università di Trieste, che mira a valorizzare le aree verdi comunali ed i giardini
scolastici creando strumenti interattivi di facile consultazione per avvicinare i cittadini alla
conoscenza della ‘foresta urbana’ e soprattutto per fornire alle scuole uno strumento che permetta
loro di utilizzare le aree verdi come veri e propri ‘laboratori all’aperto’ in cui svolgere attività
didattiche centrate sull’identificazione delle piante.
Il Progetto SiiT (Strumenti interattivi per l’identificazione della biodiversità: un progetto educativo
in un’area transfrontaliera) è finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione
Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi
nazionali.