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neutro-basici, subaridi d'estate. Il legno, grazie alla sua durevolezza, trova
impiego nella costruzione di traversine ferroviarie; in passato veniva usato
per travature, costruzioni navali, etc.; l'infuso della corteccia e dei giovani
rami era utilizzato nella medicina tradizionale come astringente e
febbrifugo. Le ghiande hanno avuto molti impieghi, dall'alimentazione dei
suini all'uso come surrogato del caffè. Il nome generico, già in uso presso
gli antichi, è di etimologia incerta, potrebbe derivare da due parole celtiche,
'kaer' e 'quer' (bell'albero), cioè 'l'albero per eccellenza'; secondo altri
deriva dal greco, indicando il legno ruvido delle piante di questo genere;
quello specifico allude alla pelosità delle foglie. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie palminervie, verdi di sopra, bianco-pelose di sotto. Frutto diverso da una ghianda
Populus alba L.
Il pioppo bianco è un albero a distribuzione paleotemperata presente in
tutta Italia al di sotto della fascia montana inferiore. Forma boschetti, a
volte lungo corsi d'acqua ed in aree palustri, su suoli limoso-argillosi
profondi e ricchi in basi, a volte periodicamente sommersi. Dal legno si
ottiene un'ottima pasta da carta; è impiegato anche nella fabbricazione di
fiammiferi, compensati, truciolati. Il portamento maestoso lo rende adatto a
scopo ornamentale per parchi e giardini. Il nome generico, di etimologia
incerta, era già in uso presso gli antichi Romani; quello specifico allude al
colore chiaro della faccia inferiore delle foglie e della corteccia. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
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Piante con spine
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Piante senza spine
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Margine della foglia intero. Foglie grigio-argentine
Elaeagnus angustifolia L.
L'olivagno è una alberello originario dell'Asia temperata, coltivato per
ornamento in parchi e giardini; assieme a una specie affine di origine
americana,
E. commutata
è stata introdotto sui litorali veneti per il
consolidamento delle dune, essendo in grado di tollerare bene la salinità dei
suoli. I frutti possono essere impiegati per la preparazione di gelatine,
sorbetti e minestre; i fiori emanano un profumo intensissimo, avvertibile
anche a molti metri di distanza. Il nome generico deriva dal greco 'elèa'
(oliva) per la somiglianza del frutto ad un'oliva, quello specifico allude alle
foglie lunghe e strette. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
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Margine della foglia dentato o dentellato. Foglie verdi
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Fiori verdastri. Foglie con nervature arcuate. Legno di odore sgradevole (scortecciare un
rametto!)
Rhamnus cathartica L.
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutta Italia, salvo che in
Sardegna, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Cresce in
boschi submesofili e ai loro margini, a volte negli aspetti più freschi delle
siepi, su suoli argillosi neutri e piuttosto umiferi, ricchi in basi, da freschi a
subaridi. La pianta, soprattutto i frutti, è velenosa ed i frutti, come indica il
nome specifico, venivano usati quale drastico purgante. Quelli acerbi erano
un tempo utilizzati per colorare le stoffe. Il nome generico, già usato dagli
antichi, è di etimologia incerta; il nome specifico deriva dal greco 'katháros'
(puro) alludendo alle proprietà purganti. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Fiori bianchi o rossi. Foglie con nervature non arcuate. Legno senza odore sgradevole
Prunus spinosa L. subsp. spinosa
Il prugnolo selvatico è un arbusto eurasiatico-centroeuropeo presente in
tutta Italia con optimum nella fascia submediterranea. Cresce nelle siepi, ai
margini dei boschi, in densi popolamenti che colonizzano i prati
abbandonati, su suoli argillosi da mediamente freschi a subaridi, piuttosto
ricchi in composti azotati; con il corniolo maschio è uno dei primi arbusti a
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