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Sin.:
Ambrosia coronopifolia
Torr. & A. Gray. Specie di origine
nordamericana, presente come avventizia, con ampie lacune, nelle regioni
dell'Italia continentale, in cui sembra essere stata introdotta nel secondo
dopoguerra. È una pianta pioniera effimera favorita da ghiaie superficiali e
suoli sterili sabbiosi, che si instaura su terreni smossi nei cantieri e lungo le
strade; colonizza anche i greti dei torrenti e le dune litoranee, al di sotto
della fascia montana. È una delle più pericolose piante allergeniche: ogni
esemplare può produrre più di un miliardo di granuli pollinici. Il nome
generico è quello del cibo degli dei nella mitologia classica, anche se le
specie di questo genere non sono commestibili; il nome specifico deriva dal
greco 'psilos' (spoglio, rado) e 'stachys' (spiga), alludendo ai capolini
distanziati nell'infiorescenza. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: luglio-settembre.
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Foglie senza odore aromatico, le superiori alterne
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Fiori rosa, con 4 petali, non disposti in capolini
Cakile maritima Scop. subsp. maritima
Il nasturzio marino è una specie mediterraneo-atlantica che in Italia cresce
lungo tutte le coste, pioniera su sabbie litoranee, da cui passa ad ambienti
ruderali subsalsi ricchi in nitrati, sempre sul litorale. È una pianta dalle
proprietà aperitive, digestive, carminative e diuretiche. Grazie all'alto
contenuto in vitamina C, ferro e iodio veniva utilizzata come
antiscorbutico. In cucina la pianta, ancora immatura, può essere consumata
fresca in insalata o cotta e dai semi si ricava un olio simile a quello ricavato
dalla senape. Ha anche usi cosmetici: un estratto ricavato dalle cime fiorite
ha presunti effetti antiforfora, mentre un infuso ricavato dalle foglie viene
utilizzato per detergere la pelle grassa. Il nome generico deriva dalla parola
'kakeleh', che indica il nome della pianta in arabo; quello specifico allude
all'habitat marittimo. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: gennaio-dicembre.
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Fiori senza petali, disposti in capolini globosi all'apice dei fusti
Poterium sanguisorba L. subsp. balearicum (Bourg. ex Nyman) Stace
La sanguisorba minore (sinonimo:
Sanguisorba minor
Scop. subsp.
balearica
(Bourg. ex Nyman) Muñoz Garm. & C.Navarro) è un'entità
sudest-europea presente in quasi tutta Italia, salvo forse in Val d'Aosta, dal
livello del mare sino alla fascia montana. Cresce in gramineti, prati aridi e
garighe, ma anche ai margini delle strade o in aiuole e scarpate, su suoli
limoso-argillosi ricchi in basi e a volte anche in composti azotati. L'epiteto
specifico si ricollega al nome generico di un'altra specie,
Sanguisorba
officinalis
(sanguisorba maggiore), pianta un tempo impiegata per curare
(inutilmente) le ferite sanguinanti in base alla dottrina dei segni.
Quest'ultima, nel caso della sanguisorba maggiore, stabiliva che il rosso dei
fiori indicasse proprietà terapeutiche nei confronti delle patologie
coinvolgenti il sangue. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: luglio-agosto.
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Foglie aghiformi, disposte in verticilli
Erica carnea L. subsp. carnea
L'erica carnicina è una specie dell'Europa meridionale, presente in Italia
settentrionale e Toscana (la sua presenza è dubbia in Lazio), dal livello del
mare ai 2400 m circa (a volte anche più in alto). Nella nostra regione è più
frequente in montagna, ma appare anche in alcune stazioni litoranee ove è
stata fluitata dai fiumi. Cresce in formazioni aperte su suoli calcarei
primitivi ricchi in scheletro e poveri in humus. Il nome generico deriva dal
greco 'eréiko' (rompere), per la presunta efficacia nello spezzare i calcoli
renali, per la fragilità dei rami, o per la capacità di rompere la roccia con le
radici; il nome specifico allude al colore carnicino dei fiori. Forma
biologica: camefita fruticosa (camefita suffruticosa). Periodo di fioritura:
febbraio-giugno.
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Foglie non aghiformi, alterne o tutte basali
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Foglie a base troncata o cuoriforme
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1...,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11 13,14,15,16,17,18,19,20