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Introduzione
A partire dagli anni ‘60 del secolo scorso, generazio-
ni di studenti dell’Università di Trieste hanno avuto
modo di studiare la ricchissima flora dell’area circo-
stante il Centro Studi di Botanica Alpina durante i
corsi estivi di Botanica presso la Baita Torino, sita
a poca distanza dal Passo del Pura, nelle Alpi Car-
niche in Comune di Ampezzo (UD). Le escursio-
ni principali si sono svolte in siti che ospitano tipi
di vegetazione molto diversi, come i prati aridi sui
ghiaioni consolidati del versante meridionale del M.
Nauleni, il sentiero Naturalistico Tiziana Weiss che
dal Passo Pura raggiunge le alte quote del M. Tinisa
passando per substrati sia calcarei che silicei, le stu-
pende foreste di abeti e faggi del Bosco della Stua e
del Bosco Flobia, l’impressionante forra dell’Orrido
del Lumiei tra il Lago di Sauris e Ampezzo, i prati e
pascoli che si estendono da Lateis alle pendici me-
ridionali del M. Losa, le montagne silicee attorno a
Sauris di Sopra, le drammatiche frane sulle arenarie
del Werfen tra Sauris di Sopra e Forcella Lavardet,
i pascoli subalpini e le laricete tra Casera Razzo e il
Rifugio Fabbro, la vegetazione di alta quota del M.
Tudaio di Razzo e del M. Tiarfin, ecc.
Tornati in laboratorio dopo le escursioni, gli stu-
denti - e con loro tanti amatori della Botanica - si
sono cimentati nell’arduo compito di dare un nome
alle piante che incontravano durante le escursio-
ni utilizzando diversi libri, di solito quelli di Fiori
(1923-1929), Dalla Fior (1962), Zangheri (1976)
e Pignatti (1982), oppure - in inglese - Flora Eu-
ropaea (Tutin
et al
., 1964-1980). Si tratta di lavori
piuttosto ‘difficili’, sia per l’alto numero di specie
trattate che per il modo in cui le chiavi d’identifica-
zione sono strutturate. Per questo motivo a partire
dal 2006, grazie al Progetto
Dryades
dell’Università
di Trieste, abbiamo creato una chiave d’identifi-
cazione di nuova concezione dedicata specificata-
mente alle piante dell’area di studio, che ogni anno
è stata saggiata nell’ambito dei corsi di Botanica al
Passo Pura. La prima versione fu pubblicata da Ni-
mis & Martellos (2005); questa è la settima versio-
ne, messa in rete nell’agosto 2013, profondamente
riveduta, arrichita da note a tutte le specie ed estesa
anche alle contigue aree in provincia di Belluno fa-
cilmente raggiungibili dalla Conca di Sauris.
L’area di studio è ben nota ai turisti: molti sanno
che ospita una flora ricca e interessante, ma pochi
sono in grado di apprezzarla pienamente. Il motivo
principale è un’evidente lacuna nel panorama edi-
toriale della Botanica italiana: la scarsità di guide
Fig. 1: il Centro Studi di Botanica Alpina (Baita Torino) del Passo Pura.
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