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15 Atenei italiani. Nell’ambito del progetto sono sta-
te create banche di dati morfo-anatomici connesse
al programma FRIDA (acronimo di
FRiendly IDen-
tificAtion)
, capace di generare automaticamente di-
versi strumenti d’identificazione. FRIDA, creato da
S. Martellos e brevettato dall’Università di Trieste,
può creare sia chiavi dicotomiche stampabili su car-
ta che chiavi a entrata multipla consultabili solo da
computer; può generare sia chiavi “classiche” che
seguono la gerarchia di famiglie, generi e specie sia
chiavi svincolate dalla sistematica, basate sulle più
diverse combinazioni di caratteri (Martellos 2010).
Il primo prodotto di FRIDA, la pubblicazione, sia
in rete (Nimis & Martellos 2002) che in libro (Nimis
& Martellos, 2004) di una guida ai licheni terricoli
italiani, è stato seguito da centinaia di guide interatti-
ve acessibili dal portale del Progetto
Dryades
(
http://
)
.
La creazione di strumenti interattivi per l’identifica-
zione degli organismi non è una novità: i primi tenta-
tivi, che ormai risalgono alla preistoria dell’informa-
tica, si basavano su due approcci:
1) Avendo a disposizione una chiave dicotomica in
formato cartaceo, questa veniva “informatizza-
ta” automatizzando i passaggi da una dicotomia
all’altra ed eventualmente aggiungendo collega-
menti a note, descrizioni e immagini. Tecnica-
mente semplicissimi da realizzare, questi stru-
menti permettono di evitare il tempo impiegato
a sfogliare le pagine della chiave classica stampa-
ta su carta. Un esempio è la guida informatizzata
alla flora dei M. Simbruini-Ernici di Attorre
et
al.
(2006) che si basa in buona parte sulle chiavi
elaborate da Pignatti (1982) nella
Flora d’Italia
.
2) Organizzando i caratteri principali degli orga-
nismi in una semplice base di dati è possibile
creare un’interfaccia che permette di specificare
contemporaneamente diversi caratteri. Il siste-
ma “filtra” le specie sulla base della combinazio-
ne di caratteri scelta dall’utente e fornisce una
lista ridotta di specie, eventualmente corredata
da immagini e/o note.
Nel primo caso è indispensabile basarsi su una chia-
ve già esistente, nel secondo lo strumento non giun-
ge sempre alla singola specie in quanto manca di una
chiave completa. I due approcci possono essere in-
tegrati creando un’interfaccia a criterio multiplo che
alla fine invoca una chiave preesistente per distin-
guere tra i taxa “filtrati” dal sistema.
Ben diversi e molto più complessi sono i sistemi che
generano strumenti interattivi originali in grado di
risolvere tutti gli organismi coinvolti. Uno dei pri-
mi e meglio conosciuti sistemi per l’identificazione
interattiva è l’insieme di pacchetti software
Intkey
,
costruito sul formato DELTA sviluppato presso la
Divisione di Entomologia del CSIRO (Australia) a
partire dal 1971. Il formato DELTA (acronimo di
Description Language for Taxonomy) è un flessi-
bile e potente mezzo per informatizzare le descri-
zioni tassonomiche, in grado di generare descrizioni
e chiavi d’identificazione e di convertire i dati per
l’uso da parte di programmi di classificazione. In
Europa esistono oggi diverse risorse contenenti gui-
de all’identificazione interattiva, anche se in numero
inferiore rispetto al Nord America, l’Australia e il
Sud-Est Asiatico. In Europa vi sono diverse iniziati-
ve “puntiformi” basate su diversi programmi, tra cui
spicca il “World Biodiversity Database” sviluppato
in Olanda sulla base del Programma
Linnaeus
, che
contiene diverse ottime chiavi facilmente consultabi-
li grazie a interfacce accattivanti e a un uso efficace
di ricchi supporti iconografici. Nella maggior parte
dei casi questi strumenti interattivi coinvolgono una
query diretta alla base di dati.
Gli strumenti prodotti dal progetto
Dryades
grazie
all’uso di FRIDA hanno alcuni aspetti di originalità:
1. FRIDA può produrre numerosissime chiavi di-
cotomiche originali per la stessa flora, basate su
diverse gerarchie di caratteri, le quali vengono
immediatamente trasformate in una struttura
fissa che non richiede l’interrogazione costante
di un database, con due conseguenze notevoli:
a) le chiavi dicotomiche possono essere trasfe-
rite su diversi supporti (ad esempio palmari o
telefoni cellulari di ultima generazione) con
estrema semplicità, in quanto immediatamente
traducibili in leggerissime pagine web a elevata
velocità di consultazione; b) le guide consultate
in rete comportano tempi di latenza derivanti
dalla velocità di calcolo dell’elaboratore centrale
pressoché nulli: le risorse del calcolatore vengo-
no utilizzate solo per l’interfaccia a entrata mul-
tipla, molto potente ma più esigente a livello di
risorse di sistema.
2. Da un singolo database di FRIDA si possono
produrre innumerevoli guide per diversi gruppi
tassonomici, ambienti o unità geografiche ope-
razionali.
La generazione di una chiave da parte di FRIDA è
rapida e relativamente “facile”. Una volta selezionate
le specie da includere nella chiave e una volta scelta
una tra le moltissime gerarchie di caratteri consentite
dal sistema, il programma fornisce in pochi minuti
tre versioni immediatamente consultabili via inter-
net: una versione testuale simile a quella stampata
in questo libro, una versione interattiva della chia-
ve dicotomica che non è altro che la forma illustrata
di quella testuale, e una versione a entrata multipla.
Quest’ultima abbrevia il percorso d’identificazione
permettendo di specificare contemporaneamente
più caratteri (per es.: fiori gialli, foglie trifogliate,
pianta erbacea ecc.), invocando alla fine la chiave
dicotomica per le sole specie rimanenti. Programmi
accessori permettono di creare in pochi minuti delle
versioni un po’ più “leggere” consultabili da DVD-
Rom oppure direttamente in campo da palmari e te-
lefonini di ultima generazione.
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