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a circa 1400 m tra il M. Tinisutta (1827 m) e il M.
Nauleni (1790 m). La situazione amministrativa at-
tuale rispecchia quella che deve essere stata la ten-
denza dei comuni limitrofi ad accaparrarsi quanta
più superficie pascoliva della Conca a spese della
Comunità di Sauris, per cui oggi la Conca è divisa
tra i comuni di Sauris, Forni di Sopra, Ampezzo,
Socchieve, Ovaro e Vigo di Cadore. Di particolare
interesse è l’origine della comunità di Sauris (Zah-
re), che costituisce un’isola di dialetto altotedesco
nelle Alpi meridionali.
L’esplorazione botanica nel tempo
Le “Flore” sono pietre miliari nella conoscenza
della diversità botanica di una data area. Ordinano
le specie secondo criteri sistematici e le corredano
con informazioni biogeografiche, ecologiche o
tassonomiche, a volte con chiavi dicotomiche
per l’identificazione. Dopo il pioniero catalogo
del Suffren (1802), la prima vera flora regionale
- riguardante soprattutto il Friuli - è il
Florae
Forojuliensis Syllabus
, pubblicato a Udine sulla fine
del 1855 dal più grande ed eclettico tra i naturalisti
friulani, Giulio Andrea Pirona (1822 1895), nato a
Dignano. Il numero delle entità elencate (2.046) è
già prossimo a quello attuale. La seconda grande
“flora” regionale – questa volta centrata sul Carso
- è quella pubblicata tra il 1896 e il 1897 da Carlo
de Marchesetti (1850-1926) con il titolo
Flora di
Trieste e de’ suoi dintorni
. É un volume di oltre
800 pagine, l’
opus magnum
di questo versatile
naturalista, direttore del Museo di Storia Naturale
di Trieste e il più grande tra gli allievi del Tommasini.
Include più di 1.700 entità corredate da succinte
ma accurate descrizioni, sinonimie, nomi volgari,
citazioni bibliografiche, distribuzioni dettagliate di
ogni singola pianta, ricavate da ricerche originali e
dal grande Erbario Tommasiniano. La terza flora
regionale è opera di Eduard Pospichal (1838-
1904), nato a Leitomischl in Boemia e insegnante al
ginnasio tedesco di Trieste dal 1875 al 1899, anno
del suo pensionamento. Apparsa a Vienna in due
volumi nel biennio 1897-99 con il titolo
Flora des
österreichischen Küstenlandes
, contiene per ogni
specie accuratissime descrizioni e annotazioni sulla
variabilità e sulla distribuzione, frutto dell’intensa
attività dell’autore durante tutta la permanenza
triestina. I limiti geografici scelti da Pospichal si
scostano di molto da quelli amministrativi dell’allora
Litorale Austriaco: includono il cosiddetto
Friuli
Austriaco
, il Goriziano con la Selva di Tarnova
e il M. Nanos, il Carso Triestino e l’Istria tra le
foci dell’Arsa e del Quieto. Il pregio maggiore di
Fig. 3: la Conca di Sauris vista dal M. Festons.
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