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Thesium bavarum
ecc.
Ciò suggerisce che le con-
nessioni tra la flora delle Alpi Carniche e quella del
Ponto risalgano a un interglaciale caldo-arido do-
minato da arbusteti, boscaglie e lande. Per ulteriori
informazioni su questo elemento si veda Poldini
et
al.
(1990).
Le specie mediterranee
– Questo termine ha un’ac-
cezione sia geografica che zonale-ecologica. Si ri-
ferisce a piante diffuse attorno al Mediterraneo
con optimum nella zona mediterranea. Le piante
ristrette alla vegetazione mediterranea e concentra-
te attorno alle coste, sono dette
stenomediterranee
,
quelle che penetrano anche nella parte meridiona-
le della zona temperata
eurimediterranee
. Alcune
sono diffuse tutt’attorno al bacino del Mediterra-
neo, altre hanno areali più ristretti (mediterraneo-
occidentali, mediterraneo-orientali, mediterraneo-
atlantiche). L’area di studio è sita completamente
al di fuori della zona mediterranea e presenta ca-
ratteristiche climatiche completamente diverse,
per cui il contingente mediterraneo propriamente
detto è scarsissimo. Possiamo citare ad esempio
Antirrhinum majus
,
Ballota nigra
,
Diplotaxis tenui-
folia
,
Geranium columbinum
,
Geranium molle
,
Me-
lissa officinalis
,
Origanum vulgare
,
Salvia officinalis
,
Sorghum halepense
,
Vicia sativa
,
quasi tutte specie
o coltivate o presenti come piante ruderali presso
gli abitati, soprattutto a quote basse. A queste si
possono aggiungere diverse altre specie ruderali a
distribuzione ormai divenuta subcosmopolita, ma
di lontana origine mediterranea (v. oltre).
Le specie mediterraneo-montane e le orofite sud-
europee
– Questo elemento include piante ristrette
alle montagne dell’Europa meridionale, comprese
a volte le Alpi, ma non esclusive dell’arco alpino.
Durante le glaciazioni molte di esse avevano trovato
rifugio sulle montagne dell’Europa meridionale.
Alcune, di solito legate ai boschi, sono state in grado
di migrare verso nord nel postglaciale seguendo
le foreste e oggi appartengono ad altri elementi
come quello europeo. Altre, di solito legate ad
ambienti non boschivi, si sono espanse di poco e
costituiscono oggi questo elemento. Data l’ampia
presenza di aree rifugiali nelle Prealpi Carniche e
nelle Alpi Carniche meridionali, questo elemento
è uno dei principali della flora dell’area di studio:
comprende numerosissime specie con ecologia
molto diversa, quali:
Achnaterum calamagrostis
,
Aconitum tauricum
,
Adenostyles alliariae
,
A.
alpina
,
Aethionema saxatile
,
Agrostis rupestris
,
A.
schraderiana
,
Ajuga pyramidalis
,
Allium coloratum
,
Amelanchier ovalis
,
Anemonoides baldensis
,
A.
Fig. 5: il giglio della Carniola (
Lilium carniolicum
), una specie nordillirica.
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