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spidus
,
Lotus corniculatus
,
Luzula multiflora
,
Me-
lampyrum arvense
,
M. pratense
,
Melica nutans
,
M.
uniflora
,
Picris hieracioides
,
Poa pratensis
,
P. trivia-
lis
,
Polygala vulgaris
,
Potentilla erecta
,
Ranunculus
acris
,
Rhinanthus minor
,
Rumex acetosa
,
Scabiosa
columbaria
,
Schedonorus pratensis
,
Thalictrum mi-
nus
,
Tragopogon orientalis
,
Trifolium medium
,
Tri-
setaria flavescens
,
Veratrum lobelianum
,
Verbascum
nigrum
,
V. thapsus
,
Vicia cracca
,
Viola canina
,
V.
tricolor
, ecc. Infine, l’elemento eurasiatico include
diverse specie di ambienti umidi, come
Cardamine
amara
,
C. impatiens
,
Epipactis palustris
,
Eupato-
rium cannabinum
,
Gentiana pneumonanthe
,
Juncus
compressus
,
Pinguicula vulgaris
,
Stellaria acquatica
,
S. graminea
,
Succisa pratensis
,
Filipendula ulmaria
,
Veronica beccabunga
, ecc.
Le specie subcosmopolite
– Questo elemento in-
clude piante a vastissima distribuzione, presenti in
quasi tutti i continenti eccetto l’Antartide e com-
prende almeno due gruppi principali. Da un lato vi
sono molte Pteridofite che, riproducendosi per leg-
gerissime spore, hanno facilmente superato gli oce-
ani; tra esse vi sono:
Asplenium adiantum-nigrum
,
Botrychium lunaria
,
Cystopteris fragilis
,
Dryopteris
filix-mas
,
Equisetum ramosissimum
,
Huperzia sela-
go
,
Pteridium aquilinum
, ecc. Dall’altro lato vi sono
molte Angiosperme la cui dispersione è stata favo-
rita dall’uomo, per cui sono oggi diffuse negli am-
bienti disturbati di quasi tutto il mondo. L’azione
dell’uomo favorisce la diffusione della vegetazione
sinantropica. Negli insediamenti, nelle discariche,
presso le aree industriali e le infrastrutture viarie, la
distruzione degli ambienti naturali causa la regres-
sione della vegetazione a stadi primitivi, spesso più
aridi di quelli naturali preesistenti, ove la distruzio-
ne della vegetazione originaria favorisce l’immigra-
zione di specie esotiche a basso potere concorren-
ziale ma ad alta capacità di dispersione. Su suoli
ricchi in composti azotati presso le case o le malghe
si sviluppano associazioni con molte specie nitrofile
da annuali a bienni e quindi a bassa concorrenzia-
lità e carattere pioniero, dimostrato dalla grande
produzione di semi e dalla loro prolungata germi-
nabilità. Tra le vegetazioni influenzate dall’uomo
non possono mancare quelle che sopportano un
continuo calpestìo, dominate da piante con fusti
prostrati e/o foglie aderenti al suolo, come
Plan-
tago major
,
Polygonum arenastrum
e
Sagina pro-
cumbens.
Gli ambienti ruderali favoriscono anche
l’espansione di specie introdotte (avventizie). Parte
di esse proviene dall’Eurasia meridionale incluso il
Mediterraneo, e la loro introduzione da noi risale
al Neolitico con gli inizi dell’agricoltura (archeofi-
te), alcune delle quali sono oggi divenute rarissime
per l’impiego crescente di erbicidi. Altre sono d’in-
troduzione più recente (neofite) come tutte quelle
provenienenti dal Nord e Sud America. La maggior
parte di quelle originarie del Vecchio Mondo è di
antica introduzione (dal Neolitico al periodo Ro-
mano) mentre quelle provenienti dalle Americhe
sono ovviamente d’introduzione postcolombiana.
Tra le specie ruderali o commensali delle colture a
distribuzione subcosmopolita presenti nell’area di
studio citiamo:
Anisantha sterilis
,
Arenaria serpyl-
lifolia
,
Atriplex patula
,
Bellis perennis
,
Bothriochloa
ischaemum
,
Bromus hordeaceus
,
Capsella bursa-
pastoris
,
Cerastium glomeratum
,
Cirsium arvense
,
C. vulgare
,
Cymbalaria muralis
,
Cynodon dactylon
,
Digitaria sanguinalis
,
Eragrostis minor
,
Erigeron ca-
nadensis
,
Euphorbia cyparissias
,
E. helioscopia
,
Fal-
lopia convolvulus
,
Hordeum murinum
,
Hypericum
perforatum
,
Lolium perenne
,
Malva sylvestris
,
Ma-
ricaria chamomilla
,
M. discoidea
,
Medicago falcata
,
Fig. 9: una specie a distribuzione boreal-montana: il mir-
tillo rosso (
Vaccinium
vitis
-
idaea
).
Fig. 10: il giglio martagone (
Liliummartagon
), una specie
eurasiatica.
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