Paneveggio_Book_ita - page 106

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Lepraria elobata
Tønsberg
Specie delle regioni temperate dell'Europa centro-settentrionale e del
Nord America. In Italia è presente dal livello del mare fino alla fascia
subalpina, ma è particolarmente comune nei boschi montani molto
umidi. Si sviluppa su corteccia acida, legno e muschi epilitici. Nel Parco
è stata rinvenuta su abete rosso nella zona di Paneveggio.
Citazioni bibliografiche:
Thor & Nascimbene, 2007; Nascimbene et al.,
2008c
Lepraria lobificans
Nyl.
Specie che probabilmente ha la più ampia distribuzione tra quelle di
questo genere. È molto comune in tutta Europa, dalle regioni boreali a
quelle mediterranee. In Italia è la
Lepraria
più comune, dalla fascia
mediterranea, fino a quella subalpina. Tollera l'inquinamento
atmosferico e per questo la si può osservare anche in aree urbanizzate. È
soprattutto epifita, tuttavia può colonizzare anche altri substrati. Nel
Parco è stata osservata sia su roccia sia su ceppaie nella zona di
Paneveggio.
Citazioni bibliografiche:
Thor & Nascimbene, 2007
Lepraria rigidula
(de Lesd.) Tønsberg
Specie nota per Asia, Europa, Nord Africa, Nord America. In centro
Europa è presente soprattutto nelle aree submontane-montane. In Italia è
molto comune e preferisce substrati acidi, soprattutto corteccia, ma
anche occasionalmente suolo e roccia. Nel Parco è stata rinvenuta nella
zona di Paneveggio.
Citazioni bibliografiche:
Nascimbene et al., 2008c
Leptogium lichenoides
(L.) Zahlbr.
Uno dei
Leptogium
più comuni d'Italia, con un amplissima valenza
ecologica e distribuzionale. Cresce su suolo, tra i muschi in prati aridi,
più raramente alla base dei tronchi di alberi isolati. Può essere facilmente
confuso con diverse specie squamulose di
Leptogium
. Nel Parco è
abbastanza frequente in vari tipi di boschi.
Citazioni bibliografiche:
Dalla Torre & Sarnthein, 1902; Nascimbene
& Caniglia, 2003
Leptogium saturninum
(Dicks.) Nyl.
Specie da temperato fredda a boreale, con distribuzione oloartica. Cresce
su tronchi con scorza subacido-subneutra, più raramente su muschi
silicicoli, in aree piuttosto umide ma con clima tendenzialmente
continentale. È stata spesso confusa con l'affine
L. burnetiae
, per cui la
distribuzione in Italia, dove comunque non è comune, è ancora poco
nota. Nel Parco è rara: è nota solo per la Val Canali e per una località tra
San Martino e Passo Rolle.
Citazioni bibliografiche:
Nascimbene & Caniglia, 2003; Thor &
Nascimbene, 2007
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