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antico e di etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare,
intrecciare), con allusione alla flessibilità dei rami di alcune specie,
utilizzati un tempo per costruire ceste, oppure da 'vovorna' (dei luoghi
selvatici); il nome specifico allude alla somiglianza delle foglie con quelle
di un arbusto tropicale con lo stesso nome. Forma biologica: fanerofita
cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie con pelosità e colore non molto diversi sulle due
facce
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Margine della foglia dentellato
Euonymus europaeus L.
La fusaggine è una specie eurasiatica presente in tutte le regioni d'Italia. La
distribuzione regionale si estende su quasi tutto il territorio. Entra nello
strato arbustivo dei boschi termofili rarefacendosi a partire dalle faggete;
l'optimum è nei mantelli e nelle siepi, su suoli argillosi piuttosto freschi,
ricchi in basi e composti azotati, al di sotto della fascia montana superiore.
I semi sono tossici (evonina) ed erano usati come drastico purgante. Nel
medioevo dal legno si ottenevano fusi per filare la lana, da cui il nome
italiano; i frutti e la corteccia erano utilizzati per le proprietà emetiche,
purganti ed insetticide: la polvere dei frutti seccati e macinati veniva usata
per combattere i pidocchi ed il decotto di frutti e corteccia veniva usato
contro la rogna. Il nome generico deriva dal greco 'eu' (buono) e 'onoma'
(nome), cioè 'pianta con buona fama', in senso ironico a causa della
velenosità dei frutti. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di
fioritura: aprile-giugno.
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Margine della foglia intero
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Margine della foglia chiaramente peloso. Fiori appaiati, a simmetria bilaterale
Lonicera xylosteum L.
Specie europeo-asiatica occidentale, presente in tutte le regioni d'Italia
salvo che in Sardegna (da tempo non ritrovata in Campania e Calabria). La
distribuzione regionale si estende su quasi tutto il territorio, con una lacuna
nella porzione centrale della pianura friulana, ma la specie è più frequente
in tutte le aree montuose del Friuli. Cresce in faggete termofile e boschi
misti aperti, su substrati prevalentemente calcarei, con optimum nella fascia
montana inferiore. Le bacche sono tossiche. Il genere è dedicato al botanico
tedesco Adam Lonitzer-Lonicerus (1528-1586); il nome specifico in greco
significa 'legno duro come l'osso', ed in effetti un tempo il legno era
ricercato per la costruzione di pipe e calci di fucile. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Margine della foglia senza peli o con pochi peli sparsi.
Fiori non appaiati, a simmetria raggiata
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Fiori gialli, formantisi prima delle foglie. Frutto rosso, ovale
Cornus mas L.
Il corniolo è una specie pontico-mediterranea-orientale presente in tutta
l'Italia continentale con optimum nella fascia submediterranea. Nella nostra
regione è molto diffuso ma con lacune nella bassa pianura e nelle parti più
fredde delle Alpi ove non supera la fascia montana inferiore; in Carso è
comune ovunque. Cresce nei boschi termofili a carpino nero e roverella, nei
loro mantelli e nelle siepi, su suoli non molto profondi, sia calcarei che
arenacei, con altre specie di mantello. La precoce fioritura gialla spicca
nella vegetazione in abito ancora invernale. È una pianta molto resistente
sia a parassiti che a malattie. I frutti possono essere consumati freschi
oppure utilizzati nella preparazione di marmellate. Il legno, assai duro, si
presta alla costruzione di piccoli utensili come pestelli da mortaio,
ingranaggi dei mulini, etc.; gli antichi Romani lo impiegavano per la
fabbricazione delle aste dei giavellotti. Il nome generico deriva dalla radice
indoeuropea 'kar' (duro), da cui anche il latino 'cornus' (corno), ed allude
alla durezza del legno; il nome specifico, che in latino significa 'maschile',
quindi 'forte', 'robusto', fu usato per contrapporlo al
Cornus sanguinea
,
chiamato da Plinio 'Cornus femina'. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
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