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Specie formante un gruppo polimorfo di difficile identificazione, diffusa in
Eurasia ed Africa settentrionale, presente in tutte le regioni d'Italia. La
distribuzione regionale della specie intesa in senso ampio copre l'intero
territorio; in Carso è comune ovunque. Cresce in arbusteti, boscaglie
aperte, pascoli e campi abbandonati, dal livello del mare alla fascia
montana. I falsi frutti, molto ricchi di vitamina C, sono usati per la
preparazione di marmellate, anche se contengono peli irritanti che ne
giustificano certi nomi volgari. Il nome generico deriva dal latino 'rosa', dal
greco 'rodon', con identico significato; il nome specifico forse allude
all'antico uso della radice come rimedio contro la rabbia. Forma biologica:
nanofanerofita. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
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Margine delle foglioline intero. Fiori a simmetria bilaterale
Robinia pseudoacacia L.
Specie di origine nordamericana, introdotta a Parigi dal Canada nel 1601 e
poi diffusasi ampiamente in Europa con tendenza submediterraneo-
continentale. In Italia è comunissima in tutte le regioni. Nella nostra
regione è ampiamente diffusa dalla costa ai fondovalle del settore alpino; in
Carso è comune ovunque. Cresce sempre in ambienti disturbati come
scarpate, margini stradali, boschetti presso gli abitati e le linee ferroviarie,
su suoli da freschi a subaridi, con il sambuco nero e varie specie nitrofile
ruderali, dal livello del mare alla fascia montana. È una pianta rustica e a
rapido accrescimento, che tende a soppiantare la vegetazione locale
divenendo spesso invasiva. Viene spesso usata a scopo ornamentale per il
fogliame e la fioritura; il legno, resistente alle intemperie, è utilizzato per
palerie e come combustibile; i semi, la scorza e le radici contengono
sostanze tossiche. È un'ottima pianta mellifera il cui miele (miele d'acacia)
si mantiene fluido senza cristallizzare. I fiori sono utilizzati in erboristeria
ed in alcune regioni italiane vengono mangiati fritti. Il genere è dedicato a
Jean Robin (1550-1629), erborista di re Enrico IV di Francia, nel cui
giardino introdusse il primo esemplare d'Europa; il nome specifico
significa 'falsa acacia', dal greco 'akis' (spina). Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie almeno 4 volte più lunghe che larghe, senza picciolo ben distinto, di color verde-
grigio. Fiori non in racemi penduli
Hippophaë fluviatilis (Soest) Rivas Mart.
Specie eurasiatica diffusa in tutta l'Italia centro-settentrionale. In regione si
concentra nella porzione centrale delle Alpi Carniche e discende sino al
mare lungo il Tagliamento. Cresce in siti sassosi, soprattutto sui greti dei
fiumi, pendii franosi, calanchi, preferibilmente su substrato calcareo, da 50
a 1700 m. I frutti sono commestibili: contengono acido malico, molta
vitamina C e provitamina A (carotene) e sono leggermente acidi, aromatici,
con proprietà astringenti e purificanti per cui vengono spesso utilizzati nei
prodotti cosmetici. In Siberia vengono utilizzati per fasre uno sciroppo o
consumati crudi. I frutti immaturi vengono impiegati anche per curare
diarrea e dissenteria e possono venire applicati per arrestare piccole
emorragie. I rami, le foglie e la radice producono un colorante giallo.
L'olivello spinoso viene anche coltivato come pianta ornamentale per i suoi
frutti vistosi che persistono per lungo tempo dopo la caduta delle foglie e
per consolidare pendii franosi e terreni arenosi costieri. Il nome generico
deriva dal greco 'hippophaés, -éos', che già in Dioscoride e Plinio
designava una pianta spinosa di ambienti sabbiosi; il termine 'hippos'
(cavallo), incluso nel nome, potrebbe riferirsi al fatto che per lo più in Cina
e Mongolia si usava pulire il mantello dei cavalli con il succo dei frutti per
renderlo lucido e brillante; il nome specifico allude all'habitat. Forma
bioloigca: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie meno di 4 volte più lunghe che larghe, chiaramente picciolate, verdi. Fiori in
racemi penduli
Berberis vulgaris L. subsp. vulgaris
Specie diffusa dall'Europa centrale all'Africa nordoccidentale, soprattutto in
aree con clima continentale, ormai naturalizzata nell'Europa settentrionale,
comprese le isole britanniche e la Scandinavia meridionale ed in Nord
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