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biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo di fioritura:
maggio-giugno.
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Base della foglia non simmetrica
Ulmus minor Mill. subsp. minor
L'olmo comune è un albero dell'Europa meridionale presente con due
sottospecie in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende
su quasi tutto il territorio, con lacune nelle Alpi Carniche nordoccidentali e
nelle Alpi Giulie nordorientali. Cresce in boschi e siepi su suoli argillosi,
ricchi in basi ed in composti azotati, da freschi a periodicamente sommersi,
dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Tende ad ibridarsi
facilmente con l'olmo montano. Il legno, bruno-marrone, è molto robusto,
duro e resistente a trazione e compressione; viene utilizzato per articoli
sportivi, sedie, pavimenti ecc. È anche molto resistente alla prolungata
immersione in acqua. In passato la scorza, ricca di tannini e sostanze
coloranti, veniva usata per tingere di giallo le lane e le conce speciali. Può
vivere circa 500 anni. Negli ultimi decenni gli olmi nostrani sono stati
colpiti da una grave malattia, la grafiosi, causata dal fungo ascomicete
Ceratocystis ulmi
; il micelio di questo fungo, veicolato da coleotteri
Scolitidi che scavano gallerie tra il legno e la corteccia, provoca la chiusura
dei vasi conduttori e quindi l'essiccazione della pianta. Il nome generico era
già in uso presso i Romani, quello specifico allude alla minore dimensione
delle foglie rispetto all'olmo montano. Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-marzo.
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Base della foglia simmetrica
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Fiori con petali. Frutto carnoso
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Fiori senza petali. Frutto secco
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Margine della foglia intero. Petali fusi alla base
Frangula alnus Mill. subsp. alnus
Specie eurasiatico-suboceanica, presente in Italia centro-settentrionale e
Campania. Nella nostra regione è frequente sino alla fascia montana
inferiore, sporadica in Carso ove si concentra nell'Isontino. Cresce in
boschi freschi ed umidi, su suoli argillosi compatti, profondi, subacidi,
spesso con ristagno di acqua, o nelle quercete fresche su suoli colluviali,
presso i laghetti, dal livello del mare ai 1300 m circa. La pianta, soprattuttto
i frutti acerbi, è velenosa (glicosidi). Il nome generico deriva dal latino
'frangere' (rompere), per la fragilità del legno; quello specifico è il nome
latino dell'ontano, e potrebbe derivare dalla radice celtica 'al lan' (presso
l'acqua). Forma biologica: fanerofita cespitosa (fanerofita scaposa). Periodo
di fioritura: maggio-giugno.
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Margine della foglia dentato. Petali liberi
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Foglie distintamente pelose almeno di sotto
Prunus domestica L. subsp. domestica
Il susino, proveniente dall'Asia Minore, è oggi coltivato in Europa in
diverse varietà derivanti anche da incroci. È comunemente coltivato e
subspontaneo o spontaneo in tutta Italia, dal livello del mare ai 1000 m
circa. Nella nostra regione è diffuso dalla costa ai fondovalle; in Carso non
è raro anche allo stato subspontaneo, soprattutto nelle siepi, su suoli
abbastanza freschi e profondi. I frutti possono essere consumati freschi,
secchi e utilizzati per fare marmellate. Il nome generico, già in uso presso i
Romani, è di etimologia incerta; quello specifico allude alla sua
coltivazione presso le case (la parola latina 'domus' significa appunto
'casa'). Forma biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo
di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie glabre
Prunus avium L. subsp. avium
Il ciliegio è oggi divenuto subcosmopolita per coltivazione in diverse
varietà. L'areale originario dovrebbe essere il territorio che va dal Caucaso
ai Balcani; l'ingentilimento e la messa a coltura sono iniziati nell'Asia