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potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare, intrecciare), con allusione alla
flessibilità dei rami di alcune specie, utilizzati un tempo per costruire ceste,
oppure da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome specifico era utilizzato
dai Romani per indicare un acero, probabilmente l'acero campestre,
localmente chiamato tuttora 'opi', ed allude alla somiglianza delle foglie
lobate con quelle dell'acero. Forma biologica: fanerofita cespugliosa.
Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Foglie composte, imparipennate
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Foglie intere
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Fiori senza petali. Foglie a margine dentato, con 4-6 coppie di segmenti almeno 3 volte
più lunghi che larghi, subsessili. Gemme nere
Fraxinus excelsior L. subsp. excelsior
Il frassino maggiore è un albero europeo-caucasico presente in tutta Italia
salvo che in Basilicata e Calabria (in Sardegna solo come specie
avventizia) dal livello del mare alla fascia montana inferiore, con optimum
nella fascia submediterranea. Nella nostra regione è ampiamente diffuso
dalla media pianura alla fascia montana, in Carso è però sporadico, forse
introdotto e poi inselvatichito; in Friuli caratterizza i boschi alluvionali
umidi e quelli dei fondovalle su suoli colluviali, spesso associandosi a tigli
ed aceri, mentre in Carso è ristretto a boschi freschi su pendici volte a nord,
di solito nelle doline. Cresce in boschi ripari di latifoglie decidue ed in
forre umide, su suoli freschi e profondi ricchi in humus. È una specie
interessante per l'arboricoltura da legno: viene governato a fustaia con turni
di 70-80 anni, raramente a ceduo; il legno, molto pregiato, di colore bruno
chiaro, con riflessi lucidi, elastico e di facile lavorazione, viene utilizzato
per remi, sci, racchette da tennis, mazze da golf, stecche da biliardo,
mobili, ecc. Talvolta viene utilizzato come pianta ornamentale. Può vivere
fino a 250 anni. Il nome generico, già utilizzato da Plinio il Vecchio, deriva
dal greco 'frasso' (difendo), forse per l'uso dell'orniello come pianta per
siepi. Il nome specifico significa 'maestoso' e si riferisce al grande sviluppo
della chioma. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
marzo-aprile.
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Fiori con petali bianchi. Foglie a margine intero o dentellato, con 3-4 coppie di segmenti
2-3 volte più lunghi che larghi, picciolati. Gemme grigie
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
L'orniello è una specie mediterraneo-pontica presente in tutte le regioni
d'Italia. La distribuzione regionale è estesa a tutto il territorio; in Carso è
comunissimo ovunque. Cresce in boschi aperti, nei mantelli, su substrati sia
calcarei che marnoso-arenacei, soprattutto con il carpino nero, ma anche in
boschi più maturi di querce, dal livello del mare alle faggete termofile della
fascia montana inferiore. In Italia meridionale la linfa è utilizzata per la
produzione della manna, sostanza zuccherina contenente mannite con
deboli proprietà lassative, che viene estratta con incisioni praticate nella
corteccia e lasciata rapprendere all'aria. Il nome generico, già utilizzato da
Plinio il Vecchio, deriva dal greco 'frasso' (difendo), forse per l'uso
dell'orniello come pianta per siepi; il nome specifico in latino significa
'ornamentale'. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
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Foglie verdi di sopra, fortemente pelose e bianco-grigie di sotto
Viburnum lantana L.
Specie dell'Europa centro-meridionale, Africa nord-occidentale e Asia
occidentale. presente in tutte le regioni dell'Italia continentale salvo che in
Puglia, Basilicata e Calabria. La distribuzione regionale copre quasi tutto il
territorio, dalla foce del Tagliamento sino ai fondovalle del settore alpino;
in Carso è piuttosto comune, soprattutto nella parte nordoccidentale, ma
con lacune. Cresce in boschi aperti, arbusteti e siepi, su suoli limoso-
argillosi da freschi a subaridi, ricchi in basi e composti azotati, con
optimum nella fascia submediterranea. Viene anche coltivata a scopo
ornamentale e per formare siepi miste; può vivere 30-50 anni. Quasi tutte le
parti della pianta sono tossiche, inclusi i frutti. Il nome del genere è molto