96
è un'ottima pianta mellifera, utilizzata per la formazione di siepi, che può
vivere dai 30 ai 50 anni. Il nome generico, già in uso presso i Romani,
deriva dal latino 'ligare' per la flessibilità dei rametti usati nelle campagne
come legacci; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e
significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica: nanofanerofita.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
71
Foglie con picciolo più lungo di 1 cm. Frutto secco
Syringa vulgaris L.
Il lillà è originario dell'Europa sudorientale e fu introdotto in coltura dal
XVI secolo a scopo ornamentale; è presente come specie avventizia in
quasi tutta Italia, salvo che in Valle d'Aosta, Campania, Puglia, Calabria e
Sardegna, dal livello del mare agli 800 m circa. Ha tendenza ad
inselvatichirsi in siepi e boschetti presso gli abitati, su suoli argillosi
abbastanza profondi e ricchi in basi. Il nome generico in greco significa
'flauto' e potrebbe derivare dall'uso dei rami per produrre flauti; il nome
specifico deriva dal latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune', 'diffuso',
'frequente'. Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura:
aprile-maggio.
72
Foglie composte (divise in foglioline completamente
separate tra loro)
73
72
Foglie non composte
105
73
Piante spinose
74
73
Piante non spinose
88
74
Frutto a mora (Rovi - ATTENZIONE: gruppo
difficilissimo qui non trattato a fondo)
75
74
Frutto diverso da una mora
79
75
Frutto con meno di 20 unità. Stipole lanceolate o lineari-
lanceolate, non filiformi, ristrette verso la base
76
75
Frutto solitamente con più di 20 unità. Stipole lineari-
filiformi
77
76
Frutti pruinosi. Foglie trifogliate
Rubus caesius L.
I rovi sono un gruppo difficilissimo di specie di origine apomittica ed
ibridogena, ancora incompletamente studiato in Italia. Il rovo bluastro è
una specie abbastanza facilmente riconoscibile, a distribuzione
eurasiatica, presente in tutte le regioni dell'Italia continentale (la presenza
in Sicilia è dubbia). Sui Colli Euganei è ampiamente diffusa ovunque.
Originaria di boschi igrofili, è passata a stazioni disturbate piuttosto
umide, come margini di fossati e siepi, su suoli fangosi o argillosi spesso
inondati, ricchi in composti azotati ed in basi, poco umiferi, dal livello del
mare alla fascia montana. I frutti sono commestibili. Il nome generico, di
antico uso, potrebbe derivare dal latino 'ruber' (rosso) per il colore rosso
dei frutti di alcune specie dello stesso genere (come il lampone); il nome
specifico, che in latino significa 'azzurro', allude al colore delle more
leggermente pruinose. Forma biologica: nanofanerofita. Periodo di
fioritura: maggio-luglio.
76
Frutti non pruinosi. Foglie con 3-5 foglioline
Rubus sect. Corylifolii Lindl.
Gruppo eterogeneo di stirpi generalmente a distribuzione locale. È
abbastanza frequente in tutta l'area euganea. I caratteri morfologici sono
piuttosto variabili, ma si distinguono dagli altri rovi per le stipole
lanceolate o lineari-lanceolate (come
Rubus caesius
L.) ed il picciolo
scanalato Il nome generico, di antico uso, potrebbe derivare dal latino
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