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Margine della foglia intero o con sparsi dentelli appena
accennati
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Foglie di odore sgradevole se sfregate tra le dita. Frutto carnoso
Clerodendrum trichotomum Thunb.
Pianta orientale, originaria della Cina e del Giappone, il clerodendro fu
importato in Italia nel 1800 a scopo ornamentale; oggi cresce
subspontaneo solo in Friuli, Veneto e Lombardia. Sui Colli Euganei
appare talvolta come avventizia nell'area planiziale orientale. È una specie
che sopporta abbastanza il freddo (fino a -15°C) e le avversità: per la sua
rusticità, la lunga fioritura e la fruttificazione molto decorativa è
apprezzata come pianta ornamentale. In alcuni paesi sono utilizzate le
foglie a scopo alimentare e le bacche per le proprietà coloranti. L'epiteto
'trichotomum' deriva dalla fusione dei due termini greci 'trichòs' cioè pelo
e 'tomòs' cioè strato, ad indicare la leggera pelosità sulla pagina inferiore
delle foglie. Incerta è invece l'etimologia del nome del genere, che viene
fatto derivare dai termini greci 'kléros', fortuna, e 'déndron', albero, quindi
albero della fortuna oppure da 'kléros' inteso come clero, perché
anticamente questa pianta veniva utilizzata dai sacerdoti cingalesi nelle
cerimonie religiose. Forma biologica: fanerofita cepitosa. Periodo di
fioritura: luglio-agosto.
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Foglie senza odore sgradevole. Frutto secco
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Fiori a simmetria raggiata. Foglie solitamente più strette di 10 cm
Syringa vulgaris L.
Il lillà, originario dell'Europa sudorientale, fu introdotto in Italia dal XVI
secolo a scopo ornamentale ed oggi è presente come specie avventizia in
tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta, Campania, Puglia,
Calabria e Sardegna. Sui Colli Euganei appare raramente come avventizia
nei pressi di centri abitati come Teolo e Lozzo. Ha tendenza ad
inselvatichirsi in siepi e boschetti presso gli abitati, su suoli argillosi
abbastanza profondi e ricchi in basi, dal livello del mare agli 800 m circa.
Il nome generico in greco significa 'flauto' e potrebbe derivare dall'uso dei
rami per produrre flauti; il nome specifico deriva dal latino 'vúlgus'
(volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica:
fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Fiori a simmetria bilaterale. Foglie solitamente più larghe
di 10 cm
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Fiori violetti. Frutto a capsula
Paulownia tomentosa (Thunb.) Steud.
La paulownia è un albero di origine cinese, introdotto in Italia a scopo
ornamentale e spesso divenuto quasi infestante (riesce a crescere su muri,
rocce, pendii sassosi, anche tra le fessure dei lastricati). È presente come
avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Valle d'Aosta e
Toscana) e Abruzzo, dal livello del mare ai 600 m circa. Sui Colli
Euganei è piuttosto frequente, anche se ci sono ampie lacune nelle aree
planiziali. Il legno ha rilevanza commerciale: è molto leggero e molle, ma
ha proprietà fonoassorbenti e di isolamento termico, elettrico e
igroscopico. È utilizzato da secoli nell'ebanisteria giapponese per la
produzione di armadietti porta-kimono e strumenti musicali. È il legno
usato per la produzione dei 'geta', i caratteristici zoccoli rialzati
giapponesi. Recentemente il suo utilizzo si è sviluppato anche in Italia
dove è utilizzato nell'industria del mobile, dell'infisso e del packaging,
ultimamente anche nella produzione di carta. Il genere è dedicato ad Anna
Pavlovna (1795-1865), figlia dello zar Paolo I; il nome specifico allude
alla forte pelosità della pagina inferiore delle foglie. Forma biologica:
fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-
giugno.