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(acuto, aguzzo) e 'carpòs' (frutto) ad indicare la forma più stretta ed
affusolata delle samare. Forma biologica: fanerofita scaposa Periodo di
fioritura: novembre-gennaio.
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Foglie lobate
36
35
Foglie non lobate
40
36
Petali bianchi, fusi tra loro. Frutto carnoso
Viburnum opulus L.
Il viburno palla di neve è spontaneo in Europa, Asia e Africa nord-
occidentale. È presente in quasi tutta l'Italia continentale, salvo che in
Puglia, Calabria e forse Valle d'Aosta, ma è più diffuso nelle regioni
settentrionali. Nell'area euganea si trova soprattutto nella parte nord-
orientale e sui rilievi attorno al M. Venda. Cresce in boschi umidi alveali,
pioppete, siepi, dal livello del mare ala fascia montana inferiore. È una
pianta rustica e facile da coltivare, molto utilizzata per la formazione di
siepi in interventi di rinaturalizzazione e per scopi ornamentali; in questo
caso è ampiamente coltivata la cultivar 'roseum', con infiorescenze
globose costituite interamente da fiori sterili. Tutte le parti della pianta,
compresi i frutti, sono tossiche. Il nome del genere è molto antico e di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare, intrecciare),
con allusione alla flessibilità dei rami di alcune specie, utilizzati un tempo
per costruire ceste, oppure da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome
specifico era utilizzato dai Romani per indicare un acero, probabilmente
l'acero campestre, localmente chiamato tuttora 'opi', ed allude alla
somiglianza delle foglie lobate con quelle dell'acero. Forma biologica:
fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Petali assenti o verdastri. Frutto secco, alato
37
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Foglie con più di 5 lobi principali
Acer palmatum Thunb.
L'acero palmato è una specie originaria di Giappone, Corea e Cina (il
nome comune 'acero giapponese' deriva dalla sua zona d'origine). È
frequentemente utilizzato a scopo ornamentale, in numerosissime
cultivar, per ottenere effetti estetico-cromatici e decorativi grazie al
portamento e alla bellezza del fogliame. Appare anche come pianta
avventizia in Veneto e Lombardia; sui Colli Euganei è stato osservato nei
dintorni dell'abbazia di Praglia. Il nome generico era già in uso presso i
Romani, e deriva dal latino 'acer' (appuntito, acuto), forse per la forma dei
denti fogliari di
A. platanoides
, oppure in riferimento al fatto che il legno
di alcune specie europee, molto compatto ed elastico, era usato per la
fabbricazione di lance; quello specifico si riferisce alla forma delle foglie.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
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Foglie con 5 lobi principali
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Ali del frutto formanti un angolo acuto con il peduncolo (cercate i frutti sotto l'albero!)
Acer pseudoplatanus L.
L'acero di monte è un albero europeo-asiatico occidentale presente in tutta
Italia (in Sardegna come avventizio) dalla fascia submediterranea a quella
montana. È abbastanza comune nel territorio euganeo; le popolazioni più
consistenti si trovano nella fascia collinare. Cresce in boschi freschi,
soprattutto di forra, e colonizza anche i percorsi delle slavine
contribuendo alla ricostituzione del bosco. Il legno, duro ed elastico, è il
più pregiato tra quello degli aceri, per cui questo albero è spesso coltivato