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'aspirina' deriva dal genere
Spiraea
, in cui nel XIX secolo era inclusa
anche
Filipendula ulmaria
(
Spiraea ulmaria
). L'acido salicilico fu
scoperto nel 1839 nei fiori di questa pianta, per cui fu chiamato 'acido
spirico'; nel 1859 il chimico tedesco Hoffmann acetilò l'acido salicilico,
ottenendo l'acido acetilsalicilico o acido acetilspirico, da cui la ditta
farmaceutica Bayer coniò il termine 'aspirina'. Il nome generico deriva dal
greco 'spéira' (fune), perché i fusti, a volte contorti, possono ricordare una
sottile corda; il nome specifico significa 'con foglie di camedrio'. Forma
biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.
96
Alberi o arbusti con frutto carnoso
97
97
Foglie arrossate anche in estate
Prunus cerasifera Ehrh. var. pissardii (Carrière) L.H.Bailey
È una cultivar ornamentale del mirabolano, molto utilizzata in parchi,
giardini e viali per le foglie di colore rosso-purpureo e per la ricca e
appariscente fioritura primaverile di colore rosa. Dal 1886 ne è
documentata la presenza in Italia, ove viene ampiamente utilizzata a
scopo ornamentale. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di
etimologia incerta; quello specifico allude alla somiglianza dei frutti con
quelli del ciliegio ('cerasus', nome dato dai Romani all'amarena e che
deriva da Cerasunte, località presso il Mar Nero). La varietà è dedicata a
Monsieur Pissard, curatore dei giardini imperiali dello Scià di Persia, che
la scoprì e la introdusse in Europa nella seconda metà del XIX secolo.
Forma biologica: fanerofita cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di
fioritura: marzo-aprile.
97
Foglie verdi
98
98
Frutto contenente un solo seme
99
98
Frutto contenente più semi
100
99
Foglie più brevi di 10 cm, con larghezza massima verso il centro
Prunus cerasifera Ehrh.
Il mirabolano è una specie originaria dell'Asia occidentale, introdotta in
Italia già dai Romani, che ne apprezzavano i frutti. Nell'Italia continentale
si è ampiamente spontaneizzato, divenendo in qualche caso un arbusto
invadente, dal livello del mare agli 800 m circa. Nella nostra regione è
presente qua e là allo stato subspontaneo; in Carso appare raramente
presso gli abitati. Attualmente la sua coltivazione come albero da frutto
ha perso importanza; viene invece ampiamente utilizzato come
portainnesto per altre specie di
Prunus
da frutto, ed è anche impiegato a
scopo ornamentale lungo le strade o nei giardini, soprattutto nelle varietà
a foglie arrossate, per le sue precoci fioriture. Può vivere fino a 80 anni. Il
nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia incerta; quello
specifico allude alla somiglianza dei frutti con quelli del ciliegio
('cerasus', nome dato dai Romani all'amarena e che deriva da Cerasunte,
località presso il Mar Nero). Forma biologica: fanerofita
cespitosa/fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
99
Foglie più lunghe di 10 cm, con larghezza massima nella metà apicale
Prunus avium L. subsp. avium
Il ciliegio è oggi divenuto subcosmopolita per coltivazione in diverse
varietà. L'areale originario dovrebbe essere il territorio che va dal
Caucaso ai Balcani; l'ingentilimento e la messa a coltura sono iniziati
nell'Asia occidentale. Allo stato coltivato è comune in tutta Italia sino alla
fascia montana inferiore; allo stato subspontaneo è diffuso ma non
comune. Nella nostra regione è ampiamente diffuso. Cresce in boschi
mesofili maturi e talvolta nelle siepi, su suoli argillosi piuttosto profondi e
abbastanza ricchi in composti azotati. Si coltiva per il frutto fresco o da
conservare in alcool, come pianta ornamentale, per la ricca fioritura
primaverile e per l'aspetto che acquisisce in autunno con l'ingiallimento
delle foglie, oppure per il legname. Il legno è duro, a grana uniforme,
dalle tonalità calde, bruno-rossicce, e si presta bene per la costruzione di
1...,25,26,27,28,29,30,31,32,33,34 36,37,38,39,40,41,42,43,44