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biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo di fioritura:
aprile-giugno.
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Foglie più larghe di 5 cm. Fiori ermafroditi, con petali.
Frutto diverso da una ghianda
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Foglie fortemente rugose di sopra, con peli ferruginosi di sotto
Eriobotrya japonica (Thunb.) Lindl.
Albero nativo della Cina e ampiamente coltivato in Giappone e in altre
regioni sub-tropicali, il nespolo del Giappone è una specie diffusa in Italia
soprattutto a scopo ornamentale e per i frutti (in particolare nel
Meridione), e segnalata come avventizia in molte regioni, dal livello del
mare ai 600 m circa. Rispetto ad altre piante tropicali, ha frutti molto
meno dolci e saporiti, ma comunque apprezzati, che possono essere
consumati freschi, cotti o nelle marmellate. Forma biologica: fanerofita
scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo di fioritura: ottobre-febbraio.
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Foglie lisce di sopra, glabre di sotto
Prunus laurocerasus L.
Il lauroceraso è originario dell'Asia Minore e dell'Europa sud-orientale; è
stato diffuso a scopo ornamentale nel resto dell'Europa nel XVI secolo. In
Italia, ove la sua presenza è documentata dal 1558, è ampiamente diffuso
a scopo paesaggistico-ornamentale soprattutto per siepi sempreverdi,
grazie alla sua robustezza ed adattabilità alle potature frequenti. Tende
raramente a spontaneizzarsi senza però diventare invasivo; è segnalato
come specie avventizia in Italia centro-settentrionale (salvo che in Valle
d'Aosta e Friuli Venezia Giulia) e Abruzzo (non ritrovato in tempi recenti
in Campania), dal livello del mare ai 300 m circa. Tutte le parti della
pianta contengono elevate quantità di glicosidi cianogenetici ad azione
tossica. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di etimologia
incerta; quello specifico allude alle foglie che richiamano quelle
dell'alloro e ai frutti che richiamano le ciliegie. Forma biologica:
fanerofita scaposa/fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie verdi di sopra, fortemente pelose e bianco-grigie di sotto
Malus pumila Mill.
Il melo, originario dell'Europa ed Asia occidentale per ibridazione con
altre specie, è coltivato in tutta Italia sino alla fascia montana. Nella
nostra regione è coltivato ovunque; in Carso è comune. Appare anche in
forme inselvatichite che si avvicinano a
M. sylvestris
, da alcuni autori non
considerata veramente distinta. È una delle piante da frutto più coltivate e
diffuse; la mela viene definita 'falso frutto' in quanto si sviluppa dal
ricettacolo, mentre il vero frutto sarebbe il torsolo, che si forma
dall'ovario. Il nome generico è quello già utilizzato dai Romani; quello
specifico in latino significa 'piccolo', 'nano'. È noto anche come
Malus
domestica
Borkh., in tal caso il nome specifico allude alla sua
coltivazione presso le case (la parola latina 'domus' significa appunto
'casa'). Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
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Foglie con pelosità e colore non molto diversi sulle due
facce
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Foglie più lunghe di 15 cm. Frutti avvolti da un riccio spinoso
Castanea sativa Mill.
Il castagno è un albero di origine sudest europeo-asiatica occidentale,
forse introdotto con il noce in epoca romana; è presente in tutta Italia, dal
livello del mare ai 1200 m. Nella nostra regione è diffuso sino alla fascia
montana inferiore delle Prealpi, con isolate stazioni nell'area alpina; in
Carso non è comune. È uno dei principali costituenti dei boschi collinari,
fra i 200 e gli 800 m circa. Cresce su suoli profondi più o meno acidi,
quindi su substrati marnoso-arenacei, raramente su terra rossa. Il castagno
è molto longevo, potendo raggiungere i 500 anni di età; per alcuni