5
1
Alberi, liane e arbusti più alti di 50 cm
2
1
Piante erbacee, oppure arbusti più bassi di 50 cm
66
2
Foglie aghiformi o squamiformi
3
2
Foglie non aghiformi né squamiformi
6
3
Foglie (almeno alcune) squamiformi
Juniperus virginiana L.
Il ginepro della Virginia è un arbusto originario dell
'
America nord-
orientale, ove ha un areale che si estende dal Canada meridionale al Golfo
del Messico. Nelle aree di origine si comporta di specie pioniera in
vegetazioni aperte, di solito su substrati calcarei. La pianta fu introdotta in
Europa a scopo ornamentale e oggi è diffusa in parchi e giardini con
numerose cultivar. Il nome generico, già in uso presso i Romani, è di
origine controversa: forse deriva dal latino 'iùnix' (giovenca) e 'pàrio' (do
alla luce), alludendo al fatto che una delle specie (
Juniperus sabina
L.)
veniva somministrata alle vacche per favorire il parto, oppure da 'iùnior'
(più giovane) e 'pàrio' (do alla luce), perché produce sempre nuovi
germogli; il nome specifico allude a una delle aree di origine, lo Stato
della Virginia negli stati Uniti. Forma biologica: nanofanerofita.
3
Foglie tutte aghiformi
4
4
Foglie appiattite
Taxus baccata L.
Il tasso è un relitto dell'epoca Terziaria, ancor oggi diffuso allo stato
spontaneo in tutta Italia con optimum nella fascia montana, ma
solitamente raro (è più frequente come pianta ornamentale in parchi e
giardini); solo in poche regioni d'Italia esistono ancora boschi dominati
dal tasso, per esempio in Sardegna, ove mancando il faggio il tasso si
associava con l'agrifoglio nelle foreste montane più umide. Tutta la
pianta, compresi i semi, è molto velenosa (salvo l'arillo carnoso che
circonda il seme) per la presenza dell'alcaloide tassina. Da qui il nome
volgare 'albero della morte'. È un albero molto apprezzato dal punto di
vista ornamentale, anche per la costruzione di siepi, poiché sopporta bene
le potature e resiste all'inquinamento. Ha legno duro, pesante ed
omogeneo. Può vivere fino a 2000 anni. Il nome generico deriva dal greco
'taxos', con significato di arco, par la fabbricazione che veniva fatta col
suo legno; il nome specifico allude agli arilli rossi simili a delle bacche.
Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
4
Foglie non appiattite
5
5
Foglie disposte in ciuffetti su brevi rami laterali
Cedrus deodara (Roxb.) G. Don
Il cedro dell'Himalaya è originario dal versante occidentale dell'Himalaya
(Afghanistan, Pakistan, Kashmir, India nord-occidentale) dove vive tra i
1000 e i 2800 m. Fu introdotto in Europa a scopo ornamentale nel 1822
ed è oggi ampiamente utilizzato come albero ornamentale in parchi e
giardini, ma solo in aree con inverno mite. In Italia è segnalato a partire
dal 1828, ed è oggi è presente con più varietà; è segnalato come specie
avventizia in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Campania. Le
temperature minime dell'inverno 1985 (fino a –20°C) eliminarono gran
parte degli esemplari dalla Pianura Padana. Nei luoghi d'origine il legno
era storicamente usato per costruire templi, idoli e oggetti sacri. È
abbastanza sensibile agli inquinanti atmosferici e può vivere anche più di
200 anni. Il nome generico deriva dal termine greco 'kédros', che indicava
una conifera non meglio identificata; il nome specifico deriva dal
sanscrito 'devadāru' o 'devodara' (albero degli dèi), in riferimento alla sua
imponenza e all'utilizzo del legno. Forma biologica: fanerofita scaposa.
Periodo di fioritura: aprile-maggio.
5
Foglie riunite alla base in fascetti di 2
Pinus sylvestris L.
1,2,3,4 6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,...48